Festa patronale in onore di Maria SS. dello Sterpeto e San Ruggero vescovo (2015)
La Città di Barletta, nei giorni 11-12-13 luglio 2015 ha tributato, come di consueto, solenni festeggiamenti religiosi e civili ai propri patroni, Maria SS. dello Sterpeto e San Ruggero vescovo. La festa patronale in loro onore ha avuto luogo per la prima volta il 3 giugno 1732, come segno di ringraziamento dei barlettani per lo scampato pericolo del terremoto del marzo 1731, che provocò gravi danni e numerose vittime in vaste zone del foggiano e dell’attuale sesta provincia pugliese ma risparmiò le stesse conseguenze per Barletta, dove non ci furono morti ma solo alcuni danni agli edifici. Il 31 maggio 1732, a pochi giorni di distanza da questa prima festa patronale in suo onore, la Madonna dello Sterpeto era già stata proclamata Patrona e Protettrice della città pugliese, accanto a San Ruggero, vescovo dell’antica città di Canne. I festeggiamenti barlettani in onore dei suoi Patroni si sono da allora ripetuti ogni anno, salvo particolari circostanze, dapprima l’ultima domenica di maggio, fino agli inizi del Novecento, in seguito la prima domenica di giugno ed attualmente la seconda domenica di luglio e nei giorni precedenti e seguenti ad essa. L’annuale appuntamento con la festa patronale registra ancora oggi, anche se meno che in passato, una numerosissima partecipazione popolare sia agli eventi religiosi sia a quelli civili.
La festa patronale barlettana del 2015 ha avuto inizio l’11 luglio con il lancio di diane (sparo di mortaretti) alle ore 8, seguito dal giro mattutino del complesso bandistico barlettano “W l’Italia”. Per tutta la giornata le funzioni religiose si sono svolte nella Concattedrale di Santa Maria Maggiore. In serata sono state accese le scenografiche luminarie allestite in Via Duomo, Corso Vittorio Emanuele II e Corso Garibaldi. Inoltre alle ore 21,45 la preziosa portantina della Beata Vergine Maria dello Sterpeto, con cornice d’argento arricchita da ex-voto in oro, è stata traslata dalla Chiesa di San Ruggero alla Concattedrale dove poi è stata intronizzata l’icona della Madonna dello Sterpeto ed imposto il pastorale al busto d’argento di San Ruggero vescovo. In Piazza Aldo Moro, intorno alle ore 22,00 si è dunque svolto l’intrattenimento musicale con Piripicchio e Peppino Dibenedetto. Inoltre in questo primo giorno di festa è stata per l’occasione allestita ed aperta al pubblico, nelle sale del Museo Diocesano della Cattedrale, la mostra “Le Icone Sacre della Madonna dello Sterpeto”, realizzate con la antiche tecniche iconografiche serbe.
Nel giorno successivo, domenica 12 luglio, si sono svolti i due eventi religiosi più significativi di tutta la festa patronale: il Solenne Pontificale, celebrato nella Concattedrale di Santa Maria Maggiore alle ore 11 e presieduto dall’arcivescovo di Agrigento, card. Francesco Montenegro; e l’attesissima processione dell’artistico busto d’argento di San Ruggero vescovo e dell’icona di Maria SS. dello Sterpeto per le vie e piazze principali del cento cittadino, la quale ha avuto inizio verso le ore 20 davanti alla stessa chiesa. Guidato dall’arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, mons. Giovan Battista Pichierri, il corteo processionale ha visto susseguirsi: i chierichetti con la Croce; il gruppo dei devoti con enormi ceri tra le braccia, recanti l’immagine dell’icona mariana; le arciconfraternite e le confraternite barlettane con le rispettive insegne; i religiosi ed i laici; i simulacri dei due Patroni, condotti dai Portatori di Maria SS. dello Sterpeto; il baldacchino; le autorità locali e le associazioni; la banda musicale ed i fedeli restanti. Durante il cammino della processione, che è stata animata dalle preghiere e dai canti popolari dei devoti oltre che dai brani musicali eseguiti dalla banda, sono state effettuate alcune soste di preghiera in punti nodali dell’itinerario stabilito, che sono terminate con l’incensazione dei due simulacri da parte dello stesso arcivescovo diocesano. Inoltre, in Piazza Aldo Moro, i Santi Patroni sono stati omaggiati con un piccolo spettacolo pirotecnico ed un intermezzo musicale. Dopo il rientro della processione in Concattedrale, i fuochi pirotecnici hanno dato spettacolo, verso mezzanotte, sul molo di levante del porto.
Il terzo ed ultimo giorno, 13 luglio, è stato caratterizzato al mattino dall’omaggio all’icona di Maria SS. dello Sterpeto da parte di un gruppo di Niš (Serbia), tenutosi in Concattedrale alle ore 11, oltre che dalle Celebrazioni Eucaristiche. In serata ha fatto la sua parte il concerto di Don Baky, tenutosi sul palco di Piazza Aldo Moro a partire dalle ore 21 circa.
Venerata nel rispettivo Santuario ubicato presso la strada e la ferrovia per Trani, l’icona della Madonna dello Sterpeto è un opera pittorica bizantineggiante, eseguita a tempera su una tavola lignea costituita da cinque pezzi assemblati. L’epoca di realizzazione resta imprecisata a causa della mancanza di documenti probanti che ha lasciato spazio ad ipotesi più o meno probabili. La Beata Vergine Maria ivi ritratta in atteggiamento di tenerezza, col Bambino in braccio e su fondo oro, viene detta “dello Sterpeto” perché, secondo la tradizione locale (non documentata), nel 1656, mentre imperversava un terribile pestilenza in tutto il Regno di Napoli, alcuni contadini del posto rinvennero questa icona tra le sterpaglie, presso un monastero benedettino semidiroccato ubicato sul luogo dove venne poi eretta una prima cappella in suo onore, sostituita nel 1732 da un primo Santuario, a sua volta affiancato da uno più grande e moderno che venne costruito negli anni 1968-1977. Inoltre l’icona della Madonna dello Sterpeto fu solennemente incoronata, a nome del Capitolo Vaticano, dal card. Alfredo Ottaviani il 28 maggio 1961.
In occasione della festa patronale, ogni anno, il martedì precedente la seconda domenica di luglio l’icona della Madonna dello Sterpeto viene trasferita in processione dal rispettivo Santuario, dopo la Santa Messa delle ore 18:30, alla Concattedrale di Santa Maria Maggiore. Durante questa prima processione l’icona mariana, opportunamente inserita in una cornice d’argento ricolma di ex-voto in oro, viene dapprima accolta alle porte della città da religiosi, laici, autorità, arciconfraternite e confraternite locali oltre che dal popolo barlettano. Dopodiché, sfilando per le vie principali del centro, raggiunge la Chiesa di San Ruggero dalla quale viene prelevato il busto d’argento del santo vescovo che viene condotto insieme al simulacro mariano fino alla Concattedrale. Al termine della festa patronale l’icona della Madonna dello Sterpeto viene ricondotta nel relativo Santuario, con una processione inversa, al mattino del mercoledì che segue la seconda domenica di luglio, dopo la Santa Messa delle ore 5, celebrata nella Concattedrale. Inoltre per tutto il mese mariano, dal 1 maggio al 2 giugno di ogni anno, l’icona stessa permane nella Concattedrale dove si svolge anche la relativa festa liturgica in data 8 maggio. Non a caso, ma per la fervente devozione dei suoi abitanti, la Città di Barletta ha ottenuto l’8 maggio 2009 il riconoscimento di Civitas Mariae dall’arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, mons. Giovan Battista Pichierri, su istanza del Sindaco e del Consiglio Comunale e dopo aver sentito il parere del Capitolo della Concattedrale.
Per quanto concerne San Ruggero vescovo, egli nacque nel 1060 a San Nicolao de Petra (presso l’attuale Torre Pietra, nel territorio di Margherita di Savoia) e svolse il suo prodigioso episcopato, al servizio dei più poveri e bisognosi, nell’antica città di Canne dove morì il 30 dicembre 1129 e vi fu sepolto fino al 27 aprile 1276, quando a causa della decadenza di questa città, il suo corpo venne traslato a Barletta e riposto dapprima nella Cattedrale di Santa Maria Maggiore ed in seguito presso la Chiesa di Santo Stefano, facente parte di un monastero di benedettine celestine, la quale da allora in poi sarà intitolata al santo vescovo cannese. Dal 1929 i suoi resti mortali sono stati riposti in una nuova urna d’argento sostituita nel 1996 da quella attuale, più ampia, la quale contiene anche il cranio del santo, sino ad allora conservato nel busto reliquiario d’argento che si porta in processione. Tale busto si compone di due parti distinte: la testa che venne eseguita da un ignoto argentiere napoletano attivo tra la seconda metà del XV secolo ed i primi decenni del XVI secolo, ed il busto col pastorale che furono invece realizzati nella prima metà del Settecento probabilmente dall’argentiere napoletano Francesco Avellino.
San Ruggero vescovo viene anche festeggiato, singolarmente, il 30 dicembre di ogni anno, giorno della sua solennità liturgica, con le Sante Messe in suo onore nella rispettiva chiesa e la processione per le principali vie del centro cittadino.
Il presente fotoreportage è illustrato dalle sottostanti sei immagini aventi per oggetto:
l’artistico busto argenteo di San Ruggero vescovo e la venerata icona della Madonna dello Sterpeto, inserita per l’occasione in una splendida cornice d’argento ricolma di preziosi ex-voto in oro, mentre, durante la processione, si sta effettuando una sosta di preghiera in Corso Garibaldi, all’altezza dell’incrocio con Via Alfredo Baccarini e di fronte ai Giardini “De Nittis” (foto n. 1);
i Devoti di Maria SS. dello Sterpeto mentre sfilano in processione, con i propri ceri votivi, nella stessa Via Baccarini e sono preceduti dal rispettivo gonfalone azzurro (foto n. 2);
i membri delle confraternite barlettane mentre inseguono i suddetti devoti nel cammino processionale (foto n. 3);
il busto d’argento di San Ruggero vescovo, mentre viene condotto a spalla da alcuni Portatori di Maria SS. dello Sterpeto, in abito confraternale bianco e cingolo celeste (foto n. 4);
l’icona della Madonna dello Sterpeto mentre viene condotta a spalla da altri portatori dell’omonimo sodalizio (foto n. 5);
un piccolo spettacolo pirotecnico in onore dei Santi Patroni di Barletta, tenutosi nell’ampia Piazza Aldo Moro, dinanzi al palco su cui si è esibito, nel contempo, un complesso bandistico (foto n. 6).
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