A dieci anni dalla sua morte, si è aperta al Museo dell’Ara Pacis a Roma un’importante mostra fotografica del grande Maestro francese Henri Cartier-Bresson, chiamato giustamente l’”occhio del secolo” per tutti gli eventi importanti ai quali egli ha partecipato nel Novecento.

L’esposizione, visitabile dal 26 settembre al 25 gennaio 2015, curata da Clément Chéroux, storico della fotografia e curatore presso il Centre Pompidou, Musée national d’art moderne, è stata realizzata dal Centre Pompidou di Parigi, in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson, promossa da Roma Capitale Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovraintendenza Capitolina ai Beni Culturali e prodotta da Contrasto e Zètema Progetto Cultura.

Le oltre cinquecento opere, molte icone famose e altre meno, raccolgono i vari periodi della vita di Henri Cartier-Bresson, la sua esperienza e carriera in campo fotografico, giornalistico, cinematografico, il suo impegno politico, la sua testimonianza di eventi importanti del Novecento quali la guerra civile spagnola, la seconda guerra mondiale, la creazione con Robert Capa, alla fine degli anni ‘40, della cooperativa Magnum Photos e le persone che il fotografo ha incontrato per le strade di tutto il mondo. Sono fotografie, dipinti, documentari, filmati, documenti, disegni, stampe vintage d’epoca, ritagli di giornali e libri, di un artista che ha avuto l’abilità di saper cogliere l’attimo, i momenti più fugati e significativi, così come lui stesso affermava: ”Non è la mera fotografia che mi interessa. Quel che voglio è catturare quel minuto, parte della realtà”.

Il retrospettivo cronologico percorso espositivo, basandosi sui periodi della sua vita e del suo lavoro di testimonianza, racconto e arte, comprende nove sezioni:
1 – la sezione introduttiva;
2 – le Prime fotografie (l’apprendistato, gli incontri con gli americani a Parigi, le influenze fotografiche ed il viaggio in Africa);
3 – Viaggi fotografici (il surrealismo, i viaggi in Spagna, Italia, Germania, Polonia e Messico);
4 – l’Impegno politico (con Paul Strand a New York, il Nykino group, con Jean Renoir a Parigi, AEAR – associazioni di artisti e scrittori rivoluzionari e stampa comunista con Robert Capa e Louis Aragon);
5 – le Guerre (il film sulla guerra civile spagnola e tutte le sue attività connesse con la seconda guerra mondiale come fotografo, prigioniero, fuggiasco e combattente della Resistenza);
6 – il Reporter (la fondazione dell’agenzia Magnum Photos e i reportage in Cina e in India compreso i funerali di Gandhi);
7 – il Reporter professionista (in URSS dopo la morte di Stalin e poi a Cuba -L’Uomo e la Macchina e Vive la France;
8 – La fotografia dopo la fotografia (non più reportage ma foto contemplative; riappare il disegno);
9 – la Ricognizione (mostre retrospettive e libri – la riconsiderazione dell’archivio e documenti di lavoro)

La mostra vuole essere, attraverso le 500 opere esposte, una nuova lettura dello straordinario patrimonio di immagini di un’intera vita professionale del grande fotografo Henri Cartier-Bresson nelle quali viene narrata la storia del Ventesimo Secolo, dal Surrealismo alla Guerra Fredda, dalla Guerra Civile Spagnola alla Seconda Guerra Mondiale e alla decolonizzazione. Grazie al suo lavoro oggigiorno è considerato uno dei più grandi fotografi del Ventesimo Secolo, ottenendo anche il riconoscimento di ”padre del fotogiornalismo” e le sue immagini fanno ormai parte della storia.

Prima della sala espositiva è disponibile un catalogo, pubblicato da Contrasto, con saggi di studiosi e testi inediti di Henri Cartier-Bresson ed una guida alla mostra.

Info:
Dal 26 settembre 2014 al 25 gennaio 2015
Museo dell’Ara Pacis – Lungotevere in Augusta – Ingresso da Via di Ripetta

Martedì – mercoledì ore 9.00-19.00 (ultimo ingresso un´ora prima)
Giovedì – domenica ore 9.00 – 22.00 (ultimo ingresso un´ora prima)
Giorni di chiusura: lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio

 
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