One Billion Rising è un’iniziativa mondiale contro la violenza sulle donne. Questo il grandioso evento che ha portato a danzare su tutto il globo migliaia, migliaia e migliaia di donne (e uomini) contro la violenza sulle donne.
Il nome dell’iniziativa prende spunto da una statistica dell’ONU che dice che una donna su tre verrà picchiata o violentata nel corso della sua vita, e questo vuol dire che, rispetto alla popolazione mondiale, un miliardo di donne si troverà in tale situazione.
Ma se “un miliardo di donne violate è un’atrocità, un miliardo di donne che ballano, è una rivoluzione”.
Questo il motto da cui Eve Ensler, attivista e scrittrice americana, ha coniato per caratterizzare l’iniziativa di questo evento che celebra il quindicesimo anno del V-day ideato da lei stessa per denunciare la violenza sulle donne. Un flash mob mondiale.

All’iniziativa che si è svolta in tutto il mondo il 14 febbraio 2013, hanno aderito oltre 200 paesi, associazioni mondiali come Amnesty International o Emergency, attivisti, ministri, artisti come Robert Redford, Anne Hathaway, personalità come il Dalai Lama.

Anche in Italia l’iniziativa si è svolta in tantissime piazze ed è stata portata all’attenzione del grosso pubblico da Luciana Littizzetto, durante la seconda serata di Sanremo.
Il brano su cui in tutto il mondo si è danzato si intitolava “Break the Chain” (“Rompi la catena”, scritto appositamente per questo giorno, ed è un inno alla vita, all’essere donna, all’essere insieme per spezzare la catena della violenza, della paura e della vergogna.

A Firenze le tantissime organizzazioni sensibili al problema hanno dato vita a diversi eventi in varie piazze della città ed in differenti fasce orarie.
I momenti più significativi sono stati quello in piazza della Repubblica alle ore 15 e poi in Santo Spirito alle 19.

Nella prima occasione la regia è stata tenuta principalmente dall’associazione “The Global Theatre” che ha curato l’organizzazione con il supporto della coreografa Gina Lamparella, venuta appositamente da New York, e la direzione artistica di Bari Hochwald.
Moltissime sono state le prove svoltesi nei giorni precedenti presso scuole di danza, associazioni pubbliche e private che hanno messo a disposizione gli spazi per consentire a tutti coloro che volevano imparare la coreografia di ritrovarsi e provare.

La seconda occasione è stata invece coordinata principalmente dal gruppo “Se Non Ora Quando” di Firenze, con il supporto della danzatrice Giulia Merolla che ha diretto le prove perché tutti fossero in grado di eseguire al meglio la coreografia di Gina.

Tutte le prove organizzate a giro per la città sono state fonte di confronto, di conoscenza, di scambio, di divertimento per poter arrivare al quattordici febbraio insieme, a far salire alto il no alla violenza sulle donne.
Tantissime le persone presenti. Donne, tantissime donne. Ragazze, madri, nonne. Bambine, bambini. E uomini. E tutti insieme nella gioia di una danza hanno urlato il loro no alla violenza sulle donne.

Qui di seguito la lista degli scatti di questa memorabile giornata:
Foto 1 – Il logo del flash mob di Firenze;
Foto 2, 3 – Piazza della Repubblica, le tantissime persone presenti hanno reso la danza forse un tantino “stretta”, ma le mani si sono alzate INSIEME!!!
Foto 4 – Piazza della Repubblica, Bari Hochwald, direttrice artistica dell’evento e Gina Lamparella coreografa del flash mob di Firenze;
Foto 5, 6 – Piazza della Repubblica, cartelli e partecipanti;
Foto 7 – Piazza Santo Spirito, parte la musica e Giulia Merolla, danzatrice, trascina tutti nella danza;
Foto 8 – Piazza Santo Spirito, i tanti bambini e bambine in attonita meraviglia davanti alla magia delle bolle di sapone al termine del flash mob;
Foto 9, 10 – Momenti delle prove nei giorni precedenti.

 
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