Incredibile ma vero: 300mila volumi della Biblioteca dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici sfrattati dalla loro sede in via Monte di Dio a Napoli nel Palazzo Serra di Cassano, giacciono impacchettati (in attesa di una degna collocazione) sparsi alcuni in tredici depositi nei pressi dell’Istituto ed altri accumulati in un capannone preso in affitto a Casoria.

Storia della Biblioteca
Negli anni del dopoguerra l’avv. Gerardo Marotta dismise la sua attività di avvocatura per dedicarsi alla creazione di una biblioteca che oggi conta ben 300mila libri, dalla prima edizione in italiano della Encyclopédie di Diderot e D’Alembert agli scritti di Giordano Bruno e Benedetto Croce.

Fu proprio la nipote di Croce a stimolare l’avvocato perché s’impegnasse in questa attività culturale.
Ed eccolo, quindi, buttarsi alla ricerca di testi presso fondi librari ed antiquari di tutta Europa.

La raccolta trovò la sede nel Palazzo Serra di Cassano e in quell’Istituto, in quasi quarant’anni di attività, si sono avvicendati 40mila seminari ed assegnate oltre tremila borse di studio a giovani ricercatori.

Gli aiuti ricevuti dagli Enti Pubblici non sempre erano sufficienti e, per poter mantenere in piedi questa Istituzione, l’avvocato Marotta ha contribuito con i suoi mezzi vendendo le sue proprietà immobiliari, quelle della moglie, i gioielli di famiglia e si è persino indebitato.

Nello scorso anno 2011 gli aiuti promessi dalla Regione per l’assegnazione di una nuova sede sono stati revocati. Intanto lo sfratto intimato dal proprietario dell’appartamento nel palazzo Serra di Cassano ha dato il colpo di grazia mettendo in seria difficoltà il mantenimento della Biblioteca.

Marotta porta, allora, i volumi a Casoria ed in altre sedi ed assistendo dal balcone al trasferimento dei pacchi dichiara: “Milleseicento scatole che conservano la Storia d’Europa. Libri consultati da migliaia di ricercatori vengono rifiutati dalla Città”.

Il 28 agosto del 2012 nel salone dell’Istituto si è tenuta una riunione, a cui hanno partecipato anche dei parlamentari, per discutere sulla situazione e chiedere la mobilitazione del mondo della Cultura affinché si salvi questa Istituzione unica nel mondo.

Uno scroscio di applausi ha accolto l’avv. Gerardo Marotta al suo ingresso nel salone.
Deluso per il passo indietro della Regione e per i tagli subiti dal Governo, l’avvocato con amarezza asserisce:
Un insulto alla Cultura, un omicidio commesso per inerzia!

Per chi volesse collaborare:

http://www.petizionepubblica.it/?pi=P2012N28319

 
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Commenti (6)


  1. Ottimo reportage. A sostegno della causa, invio il link agli amici di Como per la raccolta firme.


  2. Brava, Rosa: grazie!


  3. Bellissimo reportage, Kris!!!! E molto molto interessante.


  4. Grazie, Alex. Spero che tengano conto delle numerose sottoscrizioni all’appello inoltrato!


  5. Complimeti Kris,

    Io ho firmato e trasmesso anche il messaggio a qualche conoscente che è sensibile a queste cose.

    Oltre che a insultare la cultura ci auguriamo tutti che non la uccidano veramente.

    Invia questo tuo servizio alla con due righe di presentazione “Fondazione Ugo da Como” http://www.fondazioneugodacomo.it, e magari perchè no porta a conoscenza Vari Atenei, e non per ultimo al Vittoriale degli Italiani.
    In privato ti manderò alcune email e nomi ai quali puoi rivolgerti a nome mio.

    Un saluto dal Lago

    Maurizio


  6. Grazie Maurizio, attendo!

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