A Trinitapoli, cittadina del Basso Tavoliere appartenente alla Provincia di Barletta-Andria-Trani, l’intera giornata del Venerdì Santo, 14 aprile 2017, è stata caratterizzata da tre distinte processioni di grande suggestione, solennità e coinvolgimento emotivo, le quali sono i frutti di una devozione popolare locale plurisecolare ed ancora oggi molto sentita, nonostante i ridimensionamenti del recente passato.

Già all’inizio di questo giorno, poco dopo la mezzanotte, dalla Chiesa Madre di Santo Stefano, e precisamente dalla Cappella del SS. Sacramento, i rispettivi confratelli, nel loro tipico abito bianco e listati a lutto con un fiocco nero al collo, hanno condotto nell’antistante Piazza Umberto I, l’artistica statua dell’Addolorata, vestita e velata di nero oltre che drammaticamente e realisticamente espressiva. Dopo una prima sosta di preghiera dinanzi alla dirimpettaia Chiesa di San Giuseppe, caratterizzata dall’omelia del parroco della stessa Chiesa Madre, ha avuto inizio la Processione dell’Addolorata, ripristinata nel 2015 dopo 15 anni di assenza grazie alle insistenti richieste dei devoti trinitapolesi. Tale processione notturna è stata animata non soltanto dalle preghiere dei religiosi e dei fedeli del luogo ma anche musicalmente dalle marce funebri intonate dal complesso bandistico della cittadina pugliese. Il corteo, che ha accompagnato la Madre Addolorata in cerca del Figlio, ha percorso nel cuore della notte le principali vie e piazze della cittadina, effettuando alcune soste di meditazione e preghiera, ed è stato accolto dal rispettoso silenzio degli astanti lungo il percorso. La processione si è infine conclusa col ritorno del simulacro dell’Addolorata nella chiesa matrice trinitapolese mentre in passato si concludeva nella Chiesa di Sant’Anna dove la statua mariana sostava qui fino al mattino seguente, quando avveniva l’incontro con il Cristo Morto.

Al mattino seguente, poco dopo le ore 10:30 in Piazza Umberto I sono convenuti i confratelli di Sant’Anna, in abito bianco con mozzetta viola, con i simulacri di Gesù alla colonna e dell’Ecce Homo, mentre dalla prospiciente Chiesa di San Giuseppe i rispettivi confratelli, hanno condotto all’esterno le statue della Veronica e di Gesù che porta la Croce. Subito dopo dalla dirimpettaia Chiesa Madre di Santo Stefano, i confratelli dell’omonimo sodalizio, in abito bianco e mozzetta rossa, hanno prelevato e fatto uscire i simulacri di Gesù nell’orto degli ulivi e di San Pietro col gallo. Successivamente dalla stessa chiesa matrice, i confratelli del SS. Sacramento, in abito bianco e listati a lutto col fiocco nero al collo, hanno compiuto la stessa operazione con le statue del Gesù Morto e dell’Addolorata, quest’ultima protagonista della processione della notte precedente. Subito dopo ha dunque avuto inizio, la spettacolare e colorata Processione dei Misteri, animata musicalmente dalle marce funebri intonate dallo stesso complesso bandistico cittadino, oltre che da preghiere e canti di religiosi e fedeli locali. Nell’ordine si sono susseguite, ognuna con le rispettive insegne e con le due statue in proprio possesso: la Confraternita di Santo Stefano, la Confraternita di Sant’Anna, la Confraternita di San Giuseppe e la Confraternita del SS. Sacramento. Il corteo processionale si è dapprima diretto verso il Santuario della Madonna di Loreto, dinanzi al quale è avvenuto l’incontro con i rispettivi confratelli, in abito bianco e mozzetta celeste, e con i due gruppi statuari da loro condotti, quello del Cireneo che aiuta Gesù a portare la Croce e quello del Calvario. Costoro, dopo l’incontro, si sono inseriti nel restante corteo tra la Confraternita di San Giuseppe, portante le statue della Veronica e di Gesù che porta la Croce, e quella del SS. Sacramento, portante le statue del Gesù Morto e dell’Addolorata. Nel corso della processione, durata poco più di due d’ore, le statue dei Misteri sono state condotte con un passo alquanto sostenuto che ha sostituito il passo più lento e caratterizzato dal dondolio, che in passato contribuiva a dare al tutto una maggiore solennità.

La terza ed ultima processione, quella della Pietà e del “Legno Santo”, ha avuto luogo la sera, con partenza dalla Chiesa di Sant’Anna o della Trinità, intorno alle ore 20:30. I componenti della stessa Confraternita di Sant’Anna, protagonista indiscussa del rito, hanno condotto solennemente per le principali vie e piazze cittadine, per più di due ore, sia il gruppo statuario della Pietà sia l’artistica e voluminosa teca lignea e dorata contenente una preziosa croce d’argento e gemmata, a sua volta contenente all’incrocio dei bracci una reliquia cruciforme del Legno della Croce di Cristo. Anche in questo caso, il cammino processionale è stato animato da preghiere, canti e marce funebri. Rispetto al passato, inoltre, attualmente non si svolge più la tradizionale asta per individuare i portatori dei due sacri simulacri.

Il presente fotoreportage è illustrato dalle sottostanti sei immagini aventi per oggetto:
la processione notturna dell’Addolorata subito dopo la partenza dalla Chiesa Madre di Santo Stefano, avvenuta attorno alla mezzanotte (foto n. 1);
i simulacri dell’Addolorata e del Gesù Morto, condotti a spalla dai confratelli del SS. Sacramento nella Processione dei Misteri che ha caratterizzato l’intera tarda mattinata del Venerdì Santo trinitapolese (foto n. 2);
le statue di Gesù nell’orto e di San Pietro, condotti ed accompagnati dai confratelli di Santo Stefano all’inizio del corteo (foto n. 3);
gli altri sei simulacri della Passione di Cristo, condotti ed accompagnati, a due a due, rispettivamente dalle Confraternite di Sant’Anna, di San Giuseppe e del SS. Sacramento (foto n. 4);
i gruppi statuari del Cireneo che aiuta Gesù a portare la Croce e del Calvario, condotti dai confratelli della Madonna di Loreto (foto n. 5);
l’artistica teca lignea e dorata del “Legno Santo” ed il gruppo statuario della Pietà, protagonisti della terza ed ultima processione serale, mentre stazionano all’interno della Chiesa di Sant’Anna (foto n. 6).

 
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