E’ in corso a Trinitapoli la sesta edizione della Sagra del Carciofo, organizzata dalla locale sezione dell’A.V.I.S., dall’A.V.S. (Associazione Volontari Soccorritori) “Casaltrinità” e dall’Assessorato alle attività produttive del comune, col patrocinio della Regione Puglia e della Provincia di Barletta-Andria-Trani, in collaborazione con il G.A.L. Daunofantino e coi produttori ed i commercianti locali di carciofi.

L’inaugurazione di questa sagra ha avuto luogo ieri sera attorno alle ore 18:00 con i fuochi d’artificio e la conferenza di presentazione caratterizzata dai discorsi tenuti sul palco da Francesco Di Feo, sindaco di Trinitapoli, da Francesco Ventola, presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani, da Domenico Campana, assessore provinciale alle politiche agricole e forestali, da Antonietta De Rosa, presidente dell’A.V.S. “Casaltrinità”, e da Cosimo Marzucco, presidente della locale sezione dell’A.V.I.S.
I loro discorsi hanno avuto come oggetto l’organizzazione della sagra, il rilancio della coltura e del mercato del carciofo e delle risorse agroalimentari del territorio, la sensibilizzazione del pubblico ed il ruolo svolto in tal senso dalle autorità locali e dai volontari. L’augurio di Buona Sagra a tutti ha concluso la parte inaugurale di questa manifestazione che si conclude stasera alle ore 23:00.

Va ricordato che la Sagra del Carciofo si tiene annualmente sul finire di novembre proprio perchè in questo periodo si raggiunge il massimo nella raccolta del carciofo di Trinitapoli, qualità “violetto”, la cui stagione però inizia nel precedente mese di maggio con la raccolta delle castrature, piccoli germogli che vengono tagliati all’apice per permettere una più nutrita crescita degli altri germogli dai quali poi si sviluppano i carciofi da cogliere e vendere.

Gli stand della sagra sono stati allineati lungo i lati dell’ampio ed alberato Viale Vittorio Veneto col palco sullo sfondo presso la moderna Chiesa dell’Immacolata, dei padri Cappuccini. Gli stand riservati agli espositori delle aziende agroalimentari del carciofo sono stati da loro sapientemente allestiti creando delle coreografie davvero originali e creative.

Oltre gli espositori dei carciofi e degli ortaggi di questo territorio, tra gli stand vi si trovano anche quelli di salumi, formaggi, pane e dolci, articoli natalizi e merci varie, e non mancano quelli delle locali associazioni di volontariato. Ma un posto di rilievo è occupato dallo stand enogastronomico, presso il quale si possono gustare pietanze di carciofo, tra cui la pasta coi carciofi, le frittelle, i carciofi sott’olio, fritti, alla brace, ripieni, oppure alla Giudia. Il prezzo per un menù completo è di 5 euro a persona. Il ricavato è destinato alle associazioni di volontariato che hanno organizzato la sagra.

Nell’ambito di questa sagra trinitapolese, oltre alla conferenza sul carciofo probiotico, sono stati anche organizzati altre iniziative quali un raduno di Vespa, le visite guidate con bus navetta al Parco archeologico degli Ipogei ed alla Zona Umida, gli intrattenimenti ludici per i bambini e quelli musicali con i Fire Works, i Ragazzi per bere ed il gran concerto bandistico “Città di Trinitapoli”. Oltre a ciò si prevedono anche le esibizioni delle locali scuole di ballo “Passion dance” e “Aqui se baila todos” e la degustazione del vino a cura dell’Associazione Italiana Sommelier – Delegazione Svevia.

Il presente fotoreportage, realizzato dall’arch. Michele Nardella di San Giovanni Rotondo, si compone della presente descrizione corredata dalle sottostanti otto immagini ritraenti: un momento dell’inaugurazione della sagra (foto n.1), due enormi piante di carciofo (foto n.2), le coreografiche composizioni dei carciofi in esposizione (foto nn. 3-4-5-6), i carciofi in compagnia dei salumi (foto n.7), un momento di attività nello stand enogastronomico (foto n.8).

 
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Commenti (2)


  1. I sapori del Salento conquistano sempre. Tra l’altro, recentemente, è stato attribuito il marchio IGP al carciofo brindisino, che non so in cosa si differenzia da quello di Trinitapoli.


  2. Sia il carciofo brindisino sia quello trinitapolese fanno parte di quelli precoci o autunnali perchè sono in grado di garantire una produzione continua durante l’autunno e l’inverno quando vengono sottoposti ad irrigazioni anticipate ed a trattamento con giberelline. In base alle caratteristiche del capolino i due carciofi sono classificati “inermi”, che si differenziano da quelli “spinosi”. Inoltre il “Brindisino” ed il “Violetto di Trinitapoli” fanno parte della stessa varietà di carciofo che, a seconda delle zone di coltivazione, assume denominazioni diverse, tra cui: “Catanese”, “Violetto di Sicilia”, “Siracusano”, “Liscio Sardo”, “Locale di Sibari”, “Baresano”, “Precoce di Mola”, “Violetto di S. Ferdinando”, “Nostrano di Orta Nova”.

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