Il 30 novembre in via Donizetti a Cagliari, di fronte al sagrato di Santa Lucia, è stata inaugurata la personale dell’artista Mirko Pais: “Donne allo specchio”. Quaranta tele ad olio che ritraggono altrettante donne comuni. Da scenari rigorosamente essenziali emergono volti scolpiti da tinte violacee e ombre nette. Traspare in questo cromatismo contrastato l’anima dell’incisore, dell’artista ventenne.

Parlo di Mirko come può parlarne un amico che conosce e apprezza il suo talento non solo nella pittura ad olio ma anche nella “semplice” pittura su vetro e nello sbalzo del rame a freddo. Con lui ho condiviso una vita ad ascoltare, studiare, aiutare il cuore come pompa tra le bianche pareti di un ospedale rallegrate dalle sue xilografie. Di questi cuori, Mirko ha continuato a studiarne i segreti recessi e con la neutralità dello specchio ne congela i loro stati d’animo: disperazione, composta sofferenza, rassegnazione, dolore nascosto. Questi quaranta ritratti femminili vivono in funzione dei loro occhi che ci guardano o, se vogliamo, si specchiano e in silenzio ci parlano intensamente.

Molti sono i riferimenti dei critici ad artisti noti come Dalì, Cézane e De Chirico per l’architettura degli sfondi e a Bellini, Picasso, Velasquez, fino a Strozzi e Tiziano per le donne allo specchio ma non si vuole da essi trarre importanza da attribuire all’artista che, da solo, col suo stile personale e inconfondibile, anche in questi 40 oli palesa il suo talento. Non è riduttivo per Mirko se mi permetto di puntualizzare con orgoglio che questa galleria profuma di fierezza della donna di Sardegna. Unica nota dolente della mostra: chiude l’11 dicembre prossimo, troppo presto. A Mirko complimenti e attendo l’invito a breve per una nuova personale.

 
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