Il dirigente scolastico Biagio Peluso

Una scuola aperta al territorio, in grado di ascoltarne le esigenze, promuoverne le peculiarità e non chiudersi agli stimoli esterni. E’ questo l’obiettivo del dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Alfieri” di via Gambardella, Biagio Peluso, che quest’anno ha registrato un incremento nelle iscrizioni, molte delle quali di ragazzi e bambini provenienti da famiglie delle periferie urbane della città oplontina.

La sua scuola cresce. Quali sono i numeri?
“Quest’anno abbiamo accolto 725 bambini, due prime medie inferiori in più rispetto allo scorso anno e le aule delle classi elementari si sono riempite. Molti genitori residenti nelle periferie, per esempio in via Pascoli, via Campestre, via Isonzo, via Ruggiero, via San Francesco di Paola e in tante altre, hanno scelto la nostra scuola per i loro figli e ciò per noi è motivo di grande orgoglio”.

Secondo lei perché?
“Perché per le ultime disposizioni ministeriali la scuola pubblica è aperta a tutti, il territorio non è più diviso in micro quartieri e le “platee” non esistono più, nonostante molti cercano di alzare ancora barriere”.

Qualche genitori all’inizio dell’anno scolastico ha fatto sapere che non c’erano sedie e banchi per i più piccoli. Come avete risolto?
“Sapendo che l’istituto Madre Remigia ha chiuso, insieme al referente dell’Ente, mi sono subito attivato con le responsabili per recuperare qualche sedia e alcuni banchi. Sa com’è, anno dopo anno, le esigenze cambiano: lo scorso anno avevano una sola prima elementare, quest’anno invece ne abbiamo due e, così, gli arredi idonei non erano più sufficienti. In questi casi basta uno spirito di collaborazione tra le parti per fronteggiare esigenze che esulano dalle nostre responsabilità”.

Cosa consiglia per evitare che episodi simili accadono nuovamente?
“Occorrerebbe un dialogo continuo tra ente e scuole del territorio per ottimizzare al meglio le risorse. Non si chiede all’amministrazione di comprare ogni anno nuovi arredi scolastici, perché siamo consapevoli dei tagli da parte del governo centrale, da cui le ristrettezze economiche, ma di utilizzare il personale degli uffici preposti per creare una rete di comunicazione efficiente ed efficace”.

(Foto di Paolo Borrelli)

 
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