Enjoy GranZinella Volley B2 M 2010-2011

La Enjoy GranZinella Volley di Bologna ha concluso al secondo posto il girone E del campionato 2010-2011 di serie B2 maschile.

Intervistiamo Simone Trivellone, dirigente della società.

Nei play off promozione in semifinale siete stati battuti dal Grosseto. L’obiettivo per questo campionato era lottare per i primi posti, con una formazione under 24, primo passo di un progetto articolato e pluriennale, molto attento anche al settore giovanile. Una stagione dunque positiva?
Sì, la stagione nel suo complesso è stata sicuramente positiva, abbiamo fatto un ottimo campionato e valorizzato alcuni atleti molto giovani che sono poi anche patrimonio della nostra società. L’obiettivo è quello di continuare in questa direzione, ovvero investendo sui ragazzi giovani e mettendoli nelle condizioni di crescere nel migliore dei modi.

Simone Trivellone

Qual è stato il vostro punto di forza?
Non eravamo un gruppo particolarmente dotato dal punto di vista fisico, inizialmente abbiamo puntato molto sull’entusiasmo e sul gioco di squadra, poi siamo migliorati molto dal punto di vista atletico e quando le altre squadre hanno accusato un calo verso la fine della stagione noi abbiamo fatto il salto di qualità.

E quello più debole?
Proprio il gruppo estremamente giovane non ha trovato le giuste sicurezze psicologiche nel momento più importante, ovvero i play-off.

Tutta la squadra avrà contribuito al grande risultato, ma qualcuno merita una menzione speciale?
Beh ci tengo a citare Andrea Torre e Davide Arnodo perché alla prima esperienza in campionato nazionale hanno fatto dei miglioramenti esponenziali ritagliandosi ampio spazio nel sestetto titolare, soprattutto nella seconda parte del campionato.

Nella pallavolo italiana, secondo lei, cosa rappresenta il campionato nazionale di B2?
Rappresenta un trampolino di lancio per giovani atleti che hanno voglia di affermarsi in questo sport ma anche una categoria in cui i giocatori di alto livello vanno a terminare la propria carriera sportiva.

Con la presenza di canali sportivi gratuiti, grazie alla diffusione del digitale terrestre, la pallavolo ha aumentato la sua visibilità, a vantaggio degli appassionati e… degli sponsor. Ritiene che sia un fatto positivo?
Sicuramente sì, le dirette televisive sono fondamentali per incrementare la passione verso questo sport, così come qualsiasi tipo di strumento che approfondisca tematiche e diffonda risultati.

La scomparsa dai canali “generalisti”, per contro, può essere negativa?
Fortunatamente dopo qualche anno di assenza, adesso la RAI ricomincerà a trasmettere partite del campionato italiano e questo mi fa un enorme piacere.

Andrea Torre

Come giudica la maggiore diffusione della pallavolo femminile? Lo ritiene un trend irreversibile?
Sì, in linea di massima la pallavolo è per le ragazze il primo sport in assoluto, è quello che forse si adatta di più alle caratteristiche fisiche e comportamentali femminili. Nulla vieta però di far ulteriormente crescere il settore maschile cercando magari alleanze proprio con la sponda femminile.

Cosa pensa delle continue modifiche apportate alle regole di gioco?
Le modifiche sono state introdotte sostanzialmente per due ragioni: la prima per esigenze televisive (le partite adesso non durano mai più di 2 ore / 2 ore e 15 minuti); la seconda per incrementare la spettacolarità. In linea di massima le condivido anche se tali regole portano gli atleti a specializzarsi in alcuni fondamentali e a trascurarne altri. E’ difficile dunque trovare al giorno d’oggi un sestetto in campo che abbia degli atleti completi, che tutti sappiano fare tutto.

Cosa eventualmente cambierebbe?
Il tocco della rete lo considererei sempre invasione.

Che tradizione ha la pallavolo a Bologna e che importanza ricopre rispetto ad altri sport di squadra?
La pallavolo a Bologna ha una tradizione importante e parecchio seguito, sente purtroppo il peso del basket e del calcio che in linea di massima appassionano la maggior parte dei giovani. E’ anche vero che la città è grande e ha numerosi giovani, lavorando molto nelle scuole e diffondendo il più possibile la cultura sportiva tra i giovani si può comunque fare un buon lavoro e ottenere adesioni.

Davide Arnodo

La società è protagonista anche di attività sociali?
Siamo costantemente al fianco di onlus come FACE o PICCOLI CUORI o AVIS con l’obiettivo di portare felicità a chi ne ha meno di noi. Ogni anno sportivo programmiamo almeno 5-6 interventi con atleti della prima squadra.

Cosa vi aspettate invece dalla prossima stagione?
Ringiovaniremo ulteriormente la squadra e punteremo sempre di più sulla “linea verde” e sul settore giovanile perché è in questo modo che oggi possiamo costruirci un futuro.

L’attuale congiuntura economica condiziona la realizzazione dei programmi di una società di pallavolo?
Se una società ha buone disponibilità finanziarie allora può operare con serenità ed effettuare investimenti, il periodo economico poco favorevole ci costringe a fare gli straordinari e a sbagliare il meno possibile per non disperdere risorse in nostro possesso. Credo che da questo periodo si possa trarre comunque insegnamento e capire quanto valgono realmente le persone che collaborano per la nostra società e in che modo si può migliorare, in attesa di periodi più prolifici.

 
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