Seduta del consiglio comunale: niente diretta per gli operatori di Radio Nuovevoci.

E’ cominciato, ieri pomeriggio, tra le polemiche per la mancata diretta streaming sulla web radio Radio Nuovevoci, la seduta dell’assise comunale. Ancora una volta il presidente Gioacchino Langella, nonostante la comunicazione pervenuta all’ufficio protocollo da parte dei responsabili dell’emittente web della messa in rete della seduta, non ha consentito l’istallazione delle telecamere per riprendere e mandare in diretta la riunione del consiglio comunale che avrebbe dovuto discutere importanti questioni cittadine.

Nonostante avessero tutte le “carte in regola”, agli operatori è stato negato il diritto di informazione, ribadito anche dal Garante della Privacy che, alla domanda “È possibile documentare via Internet lo svolgimento delle sedute pubbliche del consiglio comunale? ” risponde “La diffusione via Internet di alcune iniziative caratterizzate di per se stesse da un obiettivo di ampia conoscenza nel pubblico – come le conferenze stampa – non pone particolari problemi dal punto di vista della legge n. 675/1996. Lo svolgimento delle sedute pubbliche di organi come il consiglio comunale può essere documentato anch’esso via Internet. E’ necessario però informare tutti i presenti della diffusione delle immagini, anche attraverso affissione di avvisi chiari e sintetici (art. 10 legge n. 675/1996), ed osservare poi una particolare cautela per i dati sensibili (art. 22, comma 1, legge cit.), per i quali si deve rispettare rigorosamente il principio di stretta necessità (art. 8 d.lg. 11 maggio 1999, n. 135) ed evitare in ogni caso di diffondere dati idonei a rivelare lo stato di salute. L’uso di webcam riproduttive anche del sonoro non sembra invece trasponibile alle riunioni di organi che, in base a leggi o regolamenti, non sono aperte al pubblico, quali ad esempio le riunioni della giunta municipale o di varie commissioni”.

Nonostante alcuni consiglieri hanno chiesto di mettere ai voti la possibilità della diretta, il presidente Langella non ha voluto sentire ragioni. Gli operatori sono stati invitati a seguire sugli spalti, da semplici cittadini, l’assise pubblica.

Dalla radio, intanto, annunciano battaglia e ferma è la volontà di continuare.

 
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