pellegrini presenti alla Supplica di ottobre

Formare nuovi esperti nella gestione del turismo religioso. E’ l’obiettivo del partenariato tra il comune di Pompei e l’University of Malta – Link Campus, finalizzato alla realizzazione e alla programmazione nel territorio mariano del corso di alta formazione “Programmatore in Turismo Religioso: Esperto nella Programmazione, gestione e organizzazione dei flussi di pellegrini e dei turisti interessati ai siti religiosi”.

Poco valorizzato dal circuito turistico territoriale e trascurato dalle agenzie di viaggio, il sentimento della fede porta a Pompei ogni anno 4milioni di pellegrini attratti dalla spiritualità del Santuario della Vergine del Rosario e dai luoghi simbolo dell’opera caritatevole del beato Bartolo Longo.
Un enorme flusso di visitatori che va in gran parte perso sia perché caratterizzato da logiche fai da te, sia perché si traduce per lo più in una presenza fugace, di solo transito. Al contrario, se opportunamente canalizzato attraverso l’impiego di figure professionali, opportunamente formate a rispondere a qualsiasi richiesta di itinerari e servizi, si può trasformarlo in un soggiorno di breve-media permanenza.

Di qui si è salutata con favore la proposta di collaborazione avanzata dal prestigioso ateneo maltese. Un’iniziativa che mira da un lato a ottimizzare il turismo religioso, che registra numeri importanti, facendone un volano per il sistema economico locale. Dall’altro si vuole offrire una valida opportunità professionale ai giovani del territorio interessati al settore turistico.
In merito a quest’ultimo aspetto l’amministrazione comunale, attraverso l’assessore alla Formazione, Lavoro e Turismo Pasquale Avino, si è impegnata a mettere a disposizione un contributo economico per i giovani partecipanti. Nell’ambito del partenariato è prevista la possibilità di tenere lezioni a Pompei.

Il Programma del Corso è articolato in cinque macroaree che spaziano dalla Comunicazione, al Diritto e alle competenze tecnico-contabili, per un totale di 260 ore e con un costo di €. 1.100,00 per ogni partecipante.
Potranno accedere al Corso di Specializzazione tutti i Diplomati di Istituto secondario di 2° grado, nella selezione di accesso sarà data priorità a coloro che hanno un diploma secondario ad indirizzo turistico. Il Corso di specializzazione conferisce CFU per l’iscrizione al Corso di Laurea Triennale BA Tourism Management. preparazione.

LA NUOVA FIGURA PROFESSIONALE
Al programmatore turistico o programmatore viaggi sono richieste spiccate capacità manageriali unite al possesso delle lingue, a una solida conoscenza del territorio e un’ampia cultura generale.
La sua funzione lo porta a vagliare gli itinerari, i mezzi di trasporto, le possibili alternative nella scelta delle strutture ricettive, i servizi supplementari, le situazioni climatologiche, politiche, valutarie, ecc., assicurando l’ottimale utilizzazione delle fonti informative e l’assemblaggio degli elementi idonei a formare il programma maggiormente conforme alle esigenze e motivazioni dell’utenza di riferimento cui è indirizzato.
Nel contempo, gestirà i rapporti con i fornitori dei servizi offerti, utilizzando le tecniche contrattuali prestabilite dalla direzione aziendale e dall’amministrazione per determinare il contenuto specifico del singolo rapporto commerciale.
In questa sua funzione, si pone come interfaccia tra il sistema turistico locale, tanto nelle sue componenti pubbliche che private e le esigenze di assistenza, animazione e conoscenza delle emergenze turistiche di un certo territorio. Fondamentale pertanto è la sua capacità di integrare le risorse turistiche dell’area in cui opera per creare un sistema integrato di ospitalità.

INDAGINE SUL TURISMO RELIGIOSO DELL’UNIVERSITA’ DI MALTA
Un mercato che muove più di 300 milioni di persone l’anno, con un giro di affari di oltre 18 miliardi di dollari, di cui 4,5 generati solo dall’Italia. E’ il turismo religioso, settore in espansione e che, negli ultimi due anni ha fatto registrare nel nostro Paese un vero e proprio record superando l’annata del Giubileo nel
2000 con più di 40 milioni di pellegrini in movimento per oltre venti milioni di pernottamenti e una
crescita totale del 20%.

I dati delle indagini dimostrano quanto la conoscenza, la promozione e il recupero degli itinerari religiosi costituiscano oggi una qualificante opportunità di valorizzazione del territorio in termini culturali e turistici.
Pensiamo al caso italiano di San Giovanni Rotondo dove si trova il santuario di Padre Pio di
Pietrelcina
, o al santuario della Madonna di Loreto per non dire dei turisti attratti tutto l’anno dai luoghi di San Francesco e Santa Chiara in Umbria. Accanto ai siti devozionali crescono di importanza i percorsi devozionali, sia quelli lunghi come ad esempio la Via Francigena sia quelli brevi come le Vie Crucis.

Sono 35 milioni gli italiani che ogni anno viaggiano alla scoperta dei tanti santuari, monasteri ed eremi disseminati nel nostro paese.
E si tratta di circa 100 mila chiese e oltre mille e settecento santuari. Se 14 milioni sono i pellegrini poi, altri 21 milioni compongono il folto gruppo di coloro che viaggiano per motivi culturali, i cosiddetti “turisti della fede” appunto, che scelgono, per le loro vacanze, di soggiornare in monasteri, eremi, case d’accoglienza e di visitare musei, santuari, conventi.

Il turismo religioso è un tipo di mercato un po’ trascurato dalle agenzie di viaggio tradizionali, da rivalutare alla luce dello sviluppo attuale e per contrastare il fenomeno del fai da te. Inoltre i risultati mostrano che per
questo tipo di turismo, internet non dà garanzia. Un settore che si conferma in buona salute, nonostante
la crisi, infatti, pellegrinaggi e turismo religioso non sono scevri dalle difficoltà che ci sono, ma è un particolare segmento ed esiste una forte domanda di religiosità che passa attraverso gli itinerari della
fede. Un comparto che tiene perché in questi casi le motivazioni di viaggio sono molto forti.

A volte, turista religioso e pellegrino si sovrappongono, ma è bene tenere presente che sono due entità completamente differenti. Nel turismo religioso si ha un marcato accento alla componente culturale, si visitano luoghi storicamente e culturalmente di valore, che hanno anche un importanza a livello religioso, mentre il pellegrinaggio ha come prioritario l’aspetto religioso, non per niente gode dell’accompagnamento specifico di un sacerdote e prevede, ad esempio, diversi momenti di preghiera.

Ci si potrebbe dunque aspettare che un turista vada in agenzia e un pellegrino si rivolga alla parrocchia, ma
non è sempre così. I Tour Operator propongono anche esperienze di pellegrinaggio, con viaggi che prevedono la presenza non solo della classica guida turistica. L’uso del prodotto religioso può aprire
una finestra sul tema, sollecitando le agenzie a diventare anche valorizzatori del proprio territorio,
proponendo alla clientela percorsi di fede che non portino necessariamente lontano da casa.

 
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