“L’arte a sgabello del Presepe”: la natività diventa espressione di creatività e portatrice di messaggi di speranza.

Questa mattina, presso la Chiesa dello Spirito Santo, ha avuto luogo la cerimonia di premiazione che chiude i battenti sull’IIX edizione della mostra scolastica “Il Presepe nella scuola” organizzata per gli alunni oplontini.
I materiali riciclati e quelli naturali, dagli alimenti alle stoffe, sono stati i protagonisti di questa edizione che ha visto la partecipazione attiva di alunni e insegnanti, impegnati a far emergere e concretizzare le idee più ingegnose in presepi molto particolari.

Dall’arte del cucito a quella della ceramica, dalla lavorazione del sughero a quella dei materiali di scarto, dall’utilizzo del pane al polistirolo: un viaggio nella fantasia sconfinata dei bambini che, attraverso le loro opere, hanno lanciato messaggi di speranza.

L’Oratorio della Madonna della Neve, unica associazione non scolastica, ha scelto una tela dipinta raffigurante Napoli piena di rifiuti per lanciare il messaggio di un Salvatore che nasce ovunque per portare speranza; il II Circolo “G. Siani” ha preferito rappresentarlo con i personaggi fiabeschi in una struttura di cartoncini colorati a pastello, perché il mondo potrebbe essere una favola se la gente avesse un cuore; l’opera dell’istituto “De Chirico” ha simboleggiato, invece, la caduta del politeismo e il trionfo del Cristianesimo….

Ma questi sono solo alcuni dei messaggi dei lavori esposti nella cripta della chiesa e che meriterebbero di essere visti e approfonditi per riflettere sugli imput che arrivano dalle giovani generazioni che non smettono, per fortuna, di sperare in un mondo migliore.

A premiare le scuole partecipanti, questa mattina, c’erano l’assessore alla Pubblica Istruzione, Giuseppe Raiola, la professoressa Antonietta Giovinco organizzatrice della mostra, monsignor Raffaele Russo della Basilica dell’Ave Gratia Plena e il presidente dell’associazione “Amici del presepe – sezione “Padre Angelo Salvatore” di Torre Annunziata, Salvatore Giordano.

(Foto di Paolo Borrelli)

 
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