Crollo del muro - Casa del Moralista

Nel dire basta ai dibattiti politici sulle responsabilità presenti e passate sulla mancata tutela del sito archeologico, il coordinamento Cisl/bac Pompei invoca un cambio di rotta dopo l’ennesimo crollo verificatosi ieri. A collassare è stato il muro perimetrale nord del giardino della casa del Moralista.

Un muro antico, come ricorda la nota ufficiale della Cisl, alto circa 1 metro e 30 cm. ed in alcuni anche di circa 2metri per la lunghezza di circa 10 metri, del peristilio della Casa del Moralista, che fungeva anche da contenimento del terrapieno posto sul lato nord. Un episodio verificatosi in coincidenza con il blitz dei carabinieri, incaricati dalla Procura di Torre Annunziata di accertare l’esistenza di altri crolli segnalati e mai resi noti.

“Anche qui – commenta Antonio Pepe, segretario Cisl/bac Pompei – ci troviamo di fronte a un crollo prevedibile. d’altronde come lo sarebbe stato per qualsiasi muro o edificio posto sul lato Nord di Via dell’Abbondanza che va dal quadrivio di Olconio a Porta di Sarno, versante in cui vi è il terrapieno che custodisce gli altri 22 ettari della Città antica ancora da scavare”.

Proprio il lato nord di via dell’Abbondanza viene indicato dall’esponente del Cisl come il punto più critico degli scavi, per è qui che si sono verificati i crolli degli ultimi due anni. Il mini dossier – accompagnato da immagini e documenti che corredano il seguente articolo – ne ricostruisce sei, individuando la probabile e comune causa negli smottamenti del terrapieno che cela la Pompei non ancora riportata alla luce.

La cronologia dei crolli è:

- lo scorso anno, di fronte alla Casa della Giulia Felice, cede un muro di contenimento del terrapieno spazzato via da una frana;

- il 18 gennaio 2010 una frana del terrapieno alle spalle della Casa dei casti amanti fa crollare una parte del muro antico;

- il 2 novembre 2010 la pioggia torrenziale caduta nella notte crea un vero torrente che scendendo dal terrapieno sul retro attraversa la Casa dei casti amanti, fino a defluire su Via dell’Abbondanza portando terra e lapilli che ricoprivano il pavimento, causando la chiusura della Casa per due giorni;

- il 6 novembre 2010 alle prime ore del giorno, il crollo dell’edificio pubblico sede della Scuola d’armi della gioventù aristocratica Pompeiana, anch’esso, pare, causato dallo smottamento del terrapieno posto di spalle;

registro segnalazioni


- sempre la mattina del 6 novembre parte dell’edificio crollato trascina giù anche un muro della Taverna vasaria appartenente al complesso della Casa del Moralista;

- il 30 novembre 2010 il nuovo crollo a meno di 20 metri dalla Schola Armaturarum, del muro di contenimento del terrapieno posto sul lato nord del peristilio della “Casa del Moralista”.

Nel dossier la Cisl, include anche il registro con alcune delle segnalazioni dei custodi sui crolli verificatesi nel mese di novembre.

“Sembra che i crolli di Pompei – riprende Pepe – servano solo a scatenare uno scontro politico, tra l’altro durano un paio di giorni per poi far ripiombare nel disinteresse più profondo, nei giorni successivi, il problema della tutela dell’area archeologica. Non ci stancheremo mai di dire che per prevenire eventuali nuovi crolli e il degrado degli Scavi di Pompei servono interventi e risorse urgenti, monitorando lo stato di conservazione di tutto il sito per poter intervenire con puntualità al restauro in ordine ai 44 ettari di beni archeologi. In caso contrario – conclude il segretario della Cisl – rischiamo di perdere il più grande giacimento economico e culturale del Sud Italia”.

 
© Riproduzione Riservata
 
 

Nessun commento

Lascia un Commento