incontro con le mamme vulcaniche

Circa mille i manifestanti che ieri hanno portato la solidarietà della città di Pompei ai comitati dei cittadini vesuviani e al gruppo delle mamme vulcaniche che presidiano la rotonda di via Panoramica. Commozione per l’inno di Mameli intonato più volte durante il tragitto, tra gli applausi di commercianti e abitanti affacciati ai balconi. All’arrivo vertice informale tra sindaci e comitati, con l’annuncio di questi ultimi di un’altra manifestazione per sabato 30 dove parteciperanno le comunità di Boscoreale, Bsocotrecase e Terzigno.

Alle 20 piazza Falcone e Borsellino si presentava già gremita di persone. Persone comuni, studenti, mamme, nonne, e mischiati tra di loro le istituzioni cittadine, sindaco in testa. Presente anche una delegazione di Scafati capeggiata dal primo cittadino Pasqaule Aliberti. Ninte bandiere di partiti e simboli politic. Soltanto tanta gente che spontaneamente ha deciso di esserci, di far sentire il proprio sostegno al di là del sentirsi coinvolto o meno dall’emergenza. “Mi sento vesuviano anch’io – ha rivelato Roberto, un trentenne di Mercato San Severinoperchè queste zone sono patrimonio di tutti noi campani, oltre che patrimonio dell’umanità”.

Il passaparola su internet e sui media locali ha dato i frutti sperati. Potevano essere molti di più, ma quelli presenti hanno urlato per tutti i 25mila e rotti abitanti del comune mariano. Ancor di più, hanno mostrato agli amici del presidio di via Panoramica che la nostra comunità sa farsi trovare pronta quando c’è da lottare per la dignità umana e la tutela dei nostri territori.

Mezz’ora dopo il corteo si è mosso, al grido di “Pompei c’è” e “Non state a guardare, scendete in strada a manifestare” rivolto ai concittadini che guardavano dalle finestre delle abitazioni. Tutti in fila dietro a striscioni con messaggi forti ma significativi, come “Non spegniamo la luce della vita”,“A Terzigno presenti le più alte discariche dello Stato”, “Resistere per esistere”.
Ma, cosa più importante, un gruppo di persone di tutte le età e le classi sociali, accomunato dall’idea di fare della manifestazione un momento per riflettere e informarsi su quanto sta accadendo alla discarica Sari e in generale sull’inquinamento ambientale della Campania prodotto da una gestione dei rifiuti disastrosa. Via megafono e attarverso un volantino distribuito ai presenti, dal neonato “Movimento Pompei XXVI ottobre”, si è richiamata l’attenzione sul rischio tumori legato al mancato trattamento dei rifiuti che vengono sversati nelle discariche o bruciati direttamente negli inceneritori; nel contempo si è auspicata una maggiore partecipazione di comuni e province nella gestione delle discariche ponendo fine al regime di militarizzazione delle aree.

Un esercito composto ma pugnace nello spirito cui ha voluto offrire la sua benedizione don Giuseppe Esposito, parroco della Chiesa del Santissimo Salvatore, il quale ha dapprima salutato l’arrivo del corteo a via Nolana facendo risuonare a festa le campane e poi egli stesso si è unito al gruppo. Varcato il confine con Boscoreale, da via Passanti si sono iniziati a vedere i segni della guerriglia vissuta nei giorni scorsi: autocompattari consumati dalle fiamme, paletti di ferro divelti dai marciapiedi, montagne di rifiuti, terreno e pietre. Il tutto pervaso da un odore acre di gomma e lamiere bruciate, di rifiuti decomposti misto alle correnti malsano che giungono dalla cava Sari e con cui convivono da mesi studenti, genitori, anziani, ristoratori e commercianti dei comuni di Boscoreale e Terzigno. Grazie alle mascherine distribuite dagli organizzatori il disagio per le vie respiratorie dei manifestanti è stato limitato.

Da qui in poi, quelli che ancora ignoravano la gavità della situazione, ne hanno preso piena coscienza e fugato i pochi dubbi sull’opportunità di partecipare alla marcia. Imboccata via Panoramica, poco dopo c’è stato l’emozionante incontro con il gruppo delle “mamme vulcaniche” proveniente dal centro di Boscoreale, che hanno preso la testa del corteo con il loro ormai noto striscione rosso. Da poco scoccate le 23,15 quando c’è stato l’abbraccio con i resistenti della rotonda di via Panoramica e con una delegazione di cittadini di Torre Annunziata guidata dal sindaco Giosuè Starita. Sulla sinistra, all’imbocco di via Vesuvio, i reparti antisommossa della Polizia di Stato che impedivano l’accesso che porta alla discarica Sari.

Poco più oltre alla tenda-presidio si è svolto un vertice informale tra sindaci e comitati sulle iniziative da mettere in campo, a cominciare dalla manifestazione di sabato 30 ottobre che coinvolgerà tutti i 18 comuni vesuviani. Tre i cortei previsti:
- BOSCOREALE PIAZZA VARGAS (NEI PRESSI DELLA CIRCUMVESUVIANA) ORE 17,00
- BOSCOTRECASE PIAZZA SANT’ANA ORE 17,00
- TERZIGNO VIA ZABATTA PRESSO IL RIFUGIO ORE 17,00

Verso le due una parte è ritornata a casa, rifacendo i 5km dell’andata, altri sono rimasti. C’era anche il sottoscritto che tra le tante facce pulite incrociate durante la marcia e al presidio di via Panoramica, non è riuscito a scorgere nemmeno un camorrista. Questione di punti di vista.

Video:
Passaggio a via Lepanto

 
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