A Faeto, piccolo comune di lingua e cultura francoprovenzale adagiato sui Monti Dauni meridionali in posizione panoramica sulla valle del torrente Celone, il 25 marzo 2016 si sono rinnovati i tradizionali ed originali riti del Venerdì Santo.

Il tutto ha avuto inizio, intorno alle ore 17, quando dalla Chiesa del SS. Salvatore, la parrocchiale del paese, si sono formati due cortei, quello con il simulacro dell’Addolorata e quello con la statua del Cristo caricato della Croce (ritratto durante una delle sue cadute lungo la Via Crucis), i quali hanno seguito percorsi diversi. Come da plurisecolare e peculiare tradizione faetana, la statua dell’Addolorata è stata condotta a spalla dalle Verginelle, vale a dire da giovani donne interamente vestite di nero, in segno di lutto, come la Madonna in questa giornata di Passione e Morte del suo unico Figlio. Invece la statua policroma del Cristo caricato della Croce e caduto è stata condotta da figuranti in coloratissimi costumi d’epoca ed è stata scortata dai cosiddetti Giudei, giovani figuranti che hanno fatto la parte di soldati romani, indossando un originale costume, unico nel suo genere, a sua volta caratterizzato da una serie di elementi peculiari quali: un elmo ed una corazza di latta variamente dipinti con motivi fantastici o a tema religioso, non militareschi; un colletto lavorato all’uncinetto disposto intorno al collo; uno scialle di raso a copertura delle spalle; una corazza posta al di sopra di una sottana bianca ricamata. Oltre ad essere provvisti di spada e di pugnale, i Giudei hanno sfilato in tale corteo impugnando una tipica lancia adorna di nastri e fazzoletti multicolori, detta perciò “bandiera”, avente una coccarda di cartapesta sulla punta. Il gruppo è stato inoltre coordinato, secondo la tradizione, da un capo giudeo che ha impartito i suoi ordini suonando una tromba. Questo corteo è stato inoltre guidato, nelle preghiere, dal parroco del paese, don Antonio Moreno, che, in questa prima fase, ha anche commentato le prime tre stazioni dalla Via Crucis.

Il corteo dell’Addolorata e quello del Cristo caricato della Croce e caduto hanno dunque avuto il loro commovente Incontro in Piazza gen. Gallucci, all’altezza dell’incrocio detto dai faetani «Catte cantúnne» («Quattro cantoni»). Da un balcone adorno di una pregiata coperta da letto, lo stesso parroco ha commentato l’Incontro di Gesù con sua Madre, rappresentato dalla IV stazione della Via Crucis.

Al termine dell’incontro, i due cortei si sono uniti ed hanno ripreso il loro cammino lungo la salita di Via Roma fino a raggiungere la chiesa parrocchiale, dove si è dunque celebrata la funzione liturgica nel corso della quale, dopo la liturgia della parola, con la lettura del “Passio”, ha fatto seguito lo scoprimento del simulacro del Cristo Crocifisso, da parte del parroco, e la conseguente Adorazione da parte dello stesso e di tutti i fedeli che si sono avvicinati per baciarlo. Dopo l’eucarestia, e subito prima della conclusione della liturgia, il sacerdote ha provveduto al rito dello schiodamento della statua del Corpo di Gesù dalla Croce e della sua conseguente deposizione nella “Tomba”, precedentemente allestita secondo la tradizione locale, anche se quella attuale è di recente realizzazione e sostituisce la precedente su cui sedevano anche delle bambine vestite da angioletti.

Subito dopo, quando era ormai già calata la sera, ha avuto inizio dalla chiesa la scenografica processione della Via Crucis, nel corso della quale hanno fatto da protagonisti la “Tomba” medesima, che è stata scortata dai Giudei, e la statua dell’Addolorata, sempre condotta a spalla dalle Verginelle. In prossimità dei balconi in precedenza selezionati come stazioni della Via Crucis ed opportunamente allestiti ed abbelliti per l’occasione, la processione ha effettuato le sue soste durante le quali il parroco ha commentato gli episodi di ciascuna stazione ed ha fatto recitare le preghiere ai fedeli.

Il presente fotoreportage è corredato dalle sottostanti sei immagini che ritraggono:
l’Incontro tra il simulacro dell’Addolorata, condotto dalle Verginelle e quello del Cristo caricato della Croce e caduto, a sua volta scortato dai Giudei (foto n. 1);
la processione delle due statue dopo l’Incontro mentre si dirige verso la Chiesa del SS. Salvatore, risalendo per Via Roma (foto n. 2);
lo scoprimento del Crocifisso, avvenuto nella stessa chiesa durante la funzione liturgica, al momento dell’Adorazione della Croce (foto n. 3);
lo schiodamento della statua del Corpo di Gesù dalla Croce che è avvenuto verso la fine della celebrazione liturgica ed è stato seguito dalla sua immissione nella Tomba (foto n. 4);
la Tomba di Gesù, scortata dai Giudei , mentre sfila nella processione iniziata al termine della funzione religiosa (foto n. 5);
la statua dell’Addolorata, nuovamente condotta dalle Verginelle ma stavolta al seguito di quello di Gesù Morto, inserito nella Tomba (foto n. 6).

 
© Riproduzione Riservata
 
 

Nessun commento

Lascia un Commento