A Scicli, monumentale città barocca – Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO – il giorno di Pasqua, domenica 27 marzo 2016 – c’è stata la celebrazione dell’“Uomo Vivo”, chiamato il Gioia da tutti. Durante la giornata ci sono state due processioni. La prima, la processione del Venerabile si è svolta la mattina con il SS. Sacramento che è stato portato dal sacerdote per le vie di Scicli, sotto un grande baldacchino a quattro aste, preceduto da un pesantissimo stendardo di seta azzurra con una stella ricamata in oro ed una grossa nappa, per poi far ritorno, a passi lenti e misurati, alla chiesa di Santa Maria La Nova. Qui, alle 13:00, abbiamo assistito al momento più spettacolare della processione, quando una folla di giovani, creando ressa, sulle note dell’Inno di Busacca, ha sollevato il simulacro dell’”Uomo Vivo” ed è corsa avanti e indietro dall’interno della chiesa sino al sagrato per sostituirlo con il simulacro di Gesù Risorto.

Attribuito a Benedetto Civiletti, il simulacro di Gesù Risorto è una statua lignea settecentesca del Cristo rappresentato da un uomo giovane, dal corpo vigoroso che indossa una fascia giallo dorata, mantello rosso e ha alle spalle i raggi del sole nascente (la rinascita). Sulla testa porta una patena; la mano destra è alzata per benedire e la mano sinistra ha un vessillo azzurro (colore della resurrezione).

È iniziata così la seconda processione che ha visto il simulacro barcollare, ondeggiare, oscillare lateralmente, in avanti, indietro, sollevato con le braccia stese in alto e sorretto da tantissime braccia dei fedeli che si urtavano, si spingevano, gridavano per festeggiare l’avvenuta resurrezione. Mentre avanzava tra la folla, la statua era accolta da una pioggia di petali di fiori gettati dai fedeli che erano affacciati ai balconi, dalle grida di ”Evviva” e ”Gioia!” ”Gioia!” ”Gioia!” e dallo scampanio ininterrotto delle chiese. Dopo i fuochi d’artificio lanciati dal colle di San Matteo l’andatura dei portatori sembrò essersi normalizzata, e invece ogni tanto, facendo anche una girandola per fare girare su se stessa la statua, correvano velocemente intorno a Piazza Busacca, dove al centro c’è la statua di Pietro Di Lorenzo Busacca, fino a quando esausti, dopo più di un’ora, i giovani portatori hanno portato la statua nella chiesa del Carmine.

Alle 16:00 il simulacro di Gesù Risorto è stato nuovamente portato in processione tra i fedeli e turisti, per le vie in feste con le luci colorate delle luminarie e dei fuochi d’artificio, fino dopo mezzanotte quando è rientrato nella chiesa di Santa Maria La Nova dove i fedeli sono andati a baciarlo.

Vinicio Capossela ha dedicato alla ”Festa del Gioia””Uomo Vivo” una canzone.

 
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