Anche quest’anno il giorno di Pasqua si è svolto a Firenze in Piazza del Duomo il tradizionale “Scoppio del Carro”, caratteristico evento di natura storico-religiosa la cui origine risale addirittura ai lontani tempi della prima crociata e che rievoca il ritorno a Firenze di Pazzino de’ Pazzi il quale, secondo la tradizione, salì per primo sulle mura di Gerusalemme e che per questo aveva ricevuto in dono tre schegge del Santo Sepolcro.

Le tre schegge rimasero inizialmente conservate nel Palazzo dei Pazzi e quindi consegnate ad una chiesa fiorentina fino a quando la stessa nel 1785 fu soppressa e le schegge trasferite nella vicina Chiesa di Santi Apostoli, dove sono tuttora conservate.

Gli storici ricordano che dopo la liberazione di Gerusalemme, nel giorno del Sabato Santo, i crociati si radunarono nella Chiesa della Resurrezione per consegnare a tutti i presenti il fuoco benedetto come simbolo di purificazione.

Si deve quindi a questo avvenimento l’usanza pasquale di distribuire il fuoco santo, acceso con le scintille sprigionate dallo sfregamento delle tre schegge di pietra del Santo Sepolcro, al popolo fiorentino.

Con il passare del tempo venne introdotto l’uso di trasportare il fuoco santo con un carro dove, su un tripode, ardevano i carboni infuocati i quali furono poi sostituiti da fuochi di artificio il cui uso spettacolare portò a denominare l’avvenimento lo “Scoppio del Carro”.

Tutto questo era organizzato dalla famiglia Pazzi fintanto gli stessi, in seguito alla fallita congiura contro i Medici, furono uccisi e lo scoppio del carro sospeso e mantenuta, per tradizione, la sola distribuzione al popolo del fuoco benedetto.

I fiorentini non gradirono l’abolizione spettacolare dello “scoppio” e dopo molti anni e vari avvenimenti, fra i quali la cacciata dei Medici da Firenze, fu ripristinato l’antico cerimoniale con la costruzione di un nuovo carro del tipo “trionfale” a tre ripiani, che ha subito molti restauri e che è tuttora usato.

La cerimonia attuale ha uno svolgimento che prevede il trasporto del carro, chiamato dai fiorentini Brindellone, trainato da una coppia di buoi e accompagnato dal Corteo Storico del Calcio in Costume fino a Piazza del Duomo e posto al centro della piazza stessa fra il Battistero e la Cattedrale come da tradizione.

Viene quindi predisposto il cavo che unisce il carro al centro dell’altare del Duomo sul quale corre la famosa “colombina”, che ha una miccia alla quale viene dato fuoco al canto del Gloria in Excelsis Deo con quello acceso in precedenza con le schegge del Santo Sepolcro.

Una volta accesa, la colombina corre lungo la corda e va ad incendiare i mortaretti ed i fuochi d’artificio disposti sul Brindellone e deve tornare indietro all’Altare Maggiore, da dov’è partita, ripercorrendo da sola il percorso di andata.

Lo spettacolo pirotecnico che ha quindi luogo vuole simboleggiare la distribuzione a tutta la città del fuoco benedetto e la festa richiama sempre una gran folla di turisti, di cittadini e di numerosi contadini della campagna fiorentina, i quali traevano gli auspici per il raccolto dal felice esito della corsa della colombina sulla corda, che doveva svolgersi senza alcun intoppo.

Per la cronaca quest’anno il volo della colombina è stato perfetto con andata e ritorno senza neanche un intoppo e le foto unite illustrano alcuni momenti salienti dell’evento; in particolare la piazza gremita di pubblico, l’accensione dei fuochi di artificio, lo spettacolo pirotecnico che ne segue ed infine due foto del “Brindellone”.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento