Domenica 20 marzo la chiesa di San Nicolò a Foligno ha ospitato numerosi visitatori in occasione delle Giornate FAI di Primavera.

Si tratta di un insediamento degli agostiniani ed è una chiesa antichissima edificata, secondo Ludovico Jacobilli, “circa l’anno 1094 da San Bonfilio vescovo di Foligno” e concessa poi alla congregazione benedettina di Santa Croce di Sassovivo.
Ritornata di dipendenza vescovile nel 1281, fu affidata nel 1348 ai monaci della congregazione di Santa Maria di Monte Oliveto che rinunciarono nel 1434 e quindi il complesso conventuale fu affidato ai frati eremitani di Sant’Agostino.

L’interno della chiesa, rimodernato a metà Settecento, presenta diverse tele e tavole. Da evidenziare, in particolare, due tempere su tavola di Niccolò di Liberatore detto l’Alunno (Foligno 1430 circa – Foligno 1502): “Incoronazione della Vergine e i santi Antonio abate e Bernardino da Siena” e, sul secondo altare a destra, la “Natività e santi” del 1492, polittico, opera trasferita dai francesi a Parigi nel 1812 e restituita nel 1817 priva della predella, che ancora oggi è conservata al Louvre.
In sacrestia c’è una “Crocifissione”, affresco di Bartolomeo di Tommaso e una “Madonna con Bambino”, tempera su tavola di scuola senese del XIV secolo.

Pregevole l’organo, opera di Luigi Gallicani (1784), collocato in una delle cantorie di cui si ignora l’artefice.
Degno di nota è anche il portale rinascimentale, le cui parti architettoniche formavano la mostra della cappella contenente il polittico dell’Alunno, che nel progetto settecentesco doveva essere demolita.

Inoltre, nel braccio sinistro del transetto si segnalano tracce di affreschi di epoche diverse (dal XV al XVII secolo), scoperte nel 1998 in occasioni di sondaggi sull’agibilità della struttura dopo l’evento sismico del 1997.
Il convento, soppresso nel 1860, ha ospitato la Scuola di Arti e Mestieri, istituita nel 1873; oggi invece vi trova collocazione l’Istituto comprensivo “Giuseppe Piermarini” i cui alunni hanno fatto da ciceroni ai visitatori.

 
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