In occasione delle Giornate FAI di Primavera di Foligno, è stato aperto al pubblico l’Oratorio della Misericordia (o di San Giovanni Decollato) situato in prossimità dell’ex Convento di San Carlo.

Esistente già nel 1587 e restaurata nel 1714, attualmente la chiesa è sconsacrata e dal 2005 la Curia, dopo il restauro, l’ha messa a disposizione del Rione La Mora. La Compagnia di San Giovanni Decollato, detta della Misericordia, era una confraternita istituita nel 1428 che si occupava dell’assistenza ai condannati a morte. Inizialmente era situata nel rione delle Puelle ma il cambiamento di sede presso l’attuale rione la Mora avvenne nel 1569, quando i confratelli ottennero il cosiddetto Ospedale di Santa Maria e della fraternità di San Francesco.
La semplice facciata esterna in laterizio contrasta con la ricca decorazione in stile barocco che decora l’interno dell’Oratorio.

Dotato di cinque altari riccamente ornati, l’oratorio della Misericordia custodisce al suo interno opere eseguite da due importanti artisti attivi a Foligno nel XVII secolo, lo scultore-stuccatore Giuseppe Scaglia e il pittore Giovan Battista Michelini (nato a Foligno nel 1606 da cui il soprannome “il Folignate”), oltre ad una tela settecentesca attribuita al siciliano Gaetano Sortini.

All’interno della chiesa, al Michelini è da ricondurre il dipinto raffigurante la “Madonna col Bambino e S. Eligio”, la “Madonna della Misericordia” collocata sulla cimasa della macchina d’altare scolpita dallo Scaglia, e il “Cristo in Gloria”; si tratta di una grande lunetta affrescata che sovrasta la macchina lignea dell’altare maggiore. Sempre al Michelini gli è stato attribuito anche un affresco, sempre all’interno del convento di S. Giovanni Decollato, raffigurante “La Vergine sul monte Senario” mentre consegna l’abito ai sette santi fondatori dell’Ordine.

Nel 1664 il pittore Michelini si contese con Mattei l’incarico di affrescare la cupola del duomo di Foligno, ma il progetto non andò in porto. In quello stesso anno gli venne commissionata la “Decollazione del Battista”, ancora per la chiesa di S. Giovanni Decollato, ora conservata nel palazzo vescovile.

 
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