L’alluvione di Firenze nel 1966 è un evento che ha lasciato un grosso solco nella memoria dei cittadini di questa splendida città.
Nella memoria di chi l’alluvione l’ha solo sentita raccontare, perché troppo piccolo o non ancora nato, sembra quasi che Firenze con tutta quella pioggia, quell’acqua, quel fango potesse solo assumere tutte le tonalità del grigio fino ai suoi estremi, bianco e nero.

Se tentiamo di riportare alla memoria delle immagini di quel catastrofico evento, ritornano infatti in mente tantissime fotografie d’epoca rigorosamente in bianco e nero. E non in quanto scelta stilistica di un evento che certo ha depredato la città di molti dei suoi colorati capolavori e che ha segnato il lutto per molte famiglie, ma anche perché le pellicole a colori erano ancora appannaggio di pochi. Eppure i colori c’erano.

Per caso in quei giorni si trovava a Firenze il fotografo americano Joe Blaustein. Venuto in Italia con la moglie in stato interessante, ed insieme ad un gruppo dirigenziale di una multinazionale americana di cui aveva curato la campagna pubblicitaria, era stato ricevuto dal Papa, Paolo VI.
Con l’intenzione di prolungare a vacanza con una visita a Firenze, era arrivato in città il 3 novembre e aveva preso alloggio proprio in un albergo sul Lungarno nel centro storico.
La mattina dopo assisté senza poter far nulla al dilagare delle acque e dalla finestra del suo albergo scattò fotografie al fiume che ingrossava spaventosamente, travolgeva Ponte Vecchio e fluiva senza sosta nella città portando fango, paura, distruzione.
Il fotografo si ritrovò quindi con la moglie in un albergo senza più luce o acqua potabile, ma quando le acque cominciarono a defluire, dopo essersi accertato che la moglie in stato interessante fosse ben sistemata, cominciò a girare per le strade Firenze documentando il caos e la devastazione ma anche la forza di reagire dei fiorentini e di tutti coloro che vennero ad aiutare.
Scattò ben 102 diapositive, utilizzando una pellicola a colori Ekta-chrome, che ripresero con vividezza i colori di quel luttuoso evento.

Tornato in patria dopo circa quindici giorni, Blaustein provò a vendere le fotografie, ma l’evento era già, pure a quel tempo, diventato vecchio e a nessuno interessavano quelle foto, sature delle tantissime immagini che già avevano riempito quotidiani e riviste; le foto vennero quindi messe in cantina.
Ritirate fuori pochi anni or sono, Blaustein ormai novantenne, decise, in occasione di un suo viaggio in Italia, di donarle all’Archivio Storico del Comune di Firenze.

E quelle foto sono ora diventate un libro; in occasione dell’avvicinarsi delle manifestazioni per il cinquantenario dell’alluvione di Firenze, grazie all’interessamento del Comitato Firenze 2016, e dell’Archivio storico del Comune di Firenze, è stato infatti pubblicato da AB Edizioni un libro intitolato “I colori dell’alluvione” che raccoglie le immagini di Blaustein e riporta così ai fiorentini e a tutti coloro che possono essere interessati le immagini colorate dell’alluvione di Firenze.

Il 4 novembre scorso proprio in occasione del quarantanovesimo anniversario dell’alluvione fiorentina il libro è stato presentato presso la libreria IBS di Firenze.

1 – Il libro “I colori dell’alluvione” sugli scaffali della libreria. Oltre alle immagini meravigliose di Blaustein, il libro contiene interessantissimi scritti di esperti che hanno voluto raccontare l’Alluvione di Firenze come evento collocato all’interno della Storia e come momento cardine per lo studio, la riprogettazione, l’attenzione verso tutte le problematiche di una città d’arte comunque sempre ad alto rischio idrogeologico.
2 – Alcuni degli intervenuti alla presentazione del libro: il fotografo Giuseppe Sabella che ha curato il restauro delle immagini, Filippo Giovannelli curatore dell’opera, Luca Brogioni dell’Archivio storico del Comune di Firenze, Cristina Acidini del Comitato Firenze 2016, Giorgio Federici dell’Università di Firenze.
Alla presentazione ha preso anche parte fra gli esperti Francesco Salvestrini dell’Università di Firenze
3-8 – Momenti della presentazione
9 – Giuseppe Sabella parla della particolare cura e del lavoro accurato e minuzioso che è stato necessario per l’acquisizione in formato digitale delle immagini e per il loro restauro, insieme a Filippo Giovannelli curatore dell’opera.
10 – Il comandante regionale Corpo Forestale dello Stato, Giuseppe Vadalà, interviene alla presentazione.

 
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Commenti (1)


  1. … che bel racconto! peccato non poter vedere alcune di quelle foto!!!!….

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