Un vero lager alla periferia di Pistoia, adesso abbandonato, dove mai nessuno ha tentato di recuperare almeno le parti belle.
Il complesso è Ville Sbertoli, che nacque come una serie di residenze d’alta classe di questa famiglia pistoiese; sale affrescate, cappella e tanti altri ambienti andavano a comporre questo plesso.
Venduto dagli Sbertoli, fu acquistato e fatto diventare un nosocomio, dove poter “rinchiudere” le persone non idonee a questa società.
Qui, si narra, venivano effettuate torture anche con elettricità; la struttura aveva anche una camera mortuaria, e questo fa pensare che vi fosse un’alta mortalità di pazienti.
Ancora oggi si trovano all’interno testimonianze di tortura e di passaggio di deambulanti.
Ciò che però inquieta sono le condizione in cui versano questi edifici: sporcizia, cedimenti strutturali e deterioramento degli affreschi interni.
Qui tutto è inquieto, come l’aria che si inala; il pianoforte, mezzo rovinato, che sembra emetta ancora qualche nota; l’orologio, fermo alle 11 (ma di quale giorno e anno?), pieno di crepe e ragnatele.

Seguono le immagini.

 
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