Domenica 11 gennaio 2015 ho finalmente visitato una delle tre grandi mostre pubblicizzate nella Campagna istituzionale Napoli Città Natale: “Il Bello o il Vero. La scultura napoletana del secondo Ottocento e del primo Novecento”.

La mostra promossa dal Comune, dalla Fondazione Forum Universale delle Culture e dall’Università degli Studi di Napoli “Federico II” in collaborazione con Databenc – Distretto ad Alta tecnologia è stata allestita negli spazi del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore di Napoli.

L’esposizione delle duecentosessanta opere provenienti dalle collezioni private e dai musei pubblici è stata curata da Isabella Valente e rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2015 (dalle 10:00 alle 18:00).

Un vero viaggio tra reale e digitale (foto 2) che rappresenta un’occasione unica per poter ammirare tutti insieme i capolavori della scultura napoletana (foto 1, 4, 6, 8 e 9) risalenti ad una stagione particolarmente felice dell’arte italiana: il periodo tra il 1861 (anno dell’Unità d’Italia) ed il 1929 (anno della morte di due grandi scultori napoletani: Vincenzo Gemito e Achille D’Orsi).

Le opere presenti rappresentano il passaggio da un’arte idealizzata ad un’arte tipicamente sociale ritrante soggetti pienamente legati al reale, al vero, al quotidiano.

La mostra è suddivisa in nove sezioni:
1) Gli spazi pubblici della scultura otto-novecentesca
2) Il Museo nella città
3) I maestri
4) Echi romantici nel passaggio all’Unità d’Italia
5) La Collezione Jerace del Comune di Napoli
6) Il Bello o il Vero
7) Fine Secolo: aria di simbolismo
8 ) Verso il Novecento
9) La nuova forma della scultura: gli anni Venti e Trenta del Novecento.

Al termine della mostra è stata allestita, in collaborazione con InstagramersItalia, una mostra fotografica dal titolo “101 Sguardi di Instagram” (foto 10) che raccoglie le più belle foto selezionate tra le reinterpretazioni della mostra “Il Bello o Il Vero” e della città di Napoli.

Lo splendido viaggio tra i capolavori scultorei napoletani alternato a momenti altamente tecnologici è stato reso ancora più affascinante grazie all’aver fatto parte del gruppo (foto 3, 5 e 7) in visita guidata con Megaride.

 
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