Sant’Antonio “Maschere e Suoni” a Giovinazzo
Oggi, domenica 23 gennaio si festeggia a Giovinazzo la festa di “Sant’Antonio Maschere e Suoni” in Piazza Vittorio Emanule II (foto n. 2) e nel centro storico (foto n. 4 -Piazza Costantinololi; foto n. 5 – Piazza Benedettini; e foto n. 6 sulla via antica del porto).
Con la festa di Sant’Antonio, un misto di sacro, profano e storico ha inizio il periodo carnevalesco che ricorda la fine di un periodo storico triste per Giovinazzo.
Per i Giovinazzesi questa festa ha una particolare importanza storica perchè simboleggia il festeggiamento per la morte (nel 1463) di Giulio Antonio Orsini, Principe di Taranto, che durante le sue scorrerie aveva distrutto gli oliveti di Giovinazzo e bombardato la città causando lunghi periodi di carestia.
La parte sacra della storia deriva dal culto di Sant’Antonio Abate (251 d.c. – 356 d. c. , all’età di 105 anni) che era scampato miracolosamente all’incendio della sua capanna e quindi considerato dai suoi seguaci “protettore del fuoco”, guaritore di peste, varici e dell’herpes zoster, meglio conosciuto come il “fuoco di Sant’Antonio”.
Nel 1300 a Giovinazzo si diffuse il nome di Sant’Antonio e gli fu dedicata in Piazza Costantinopoli una chiesa, distrutta nel 1416.
Per i Giovinazzesi l’aspetto profano di questa festa deriva dalla tradizione di accendere per strada grossi falò e di cucinare attorno ad essi, in pentole di creta dette “pignet”, fave dette “crepiet”, che non fanno male anche se mangiate in esagerata quantità. Le fave sono accompagnate da olive in acqua che costituiscono la primizia dell’annata, conservate in grossi contenitori di creta detti “capasidd”, il tutto accompagnati da vino locale. Per i Giovinazzesi la tradizione è ballare intorno ai fuochi, mangiare olive calde e fave e i giovani vestiti a maschera suonano i tamburelli, mandolini e flauti.
Il programma della festa, come da locandina (foto n. 1), consiste nella benedizione degli animali domestici; l’accensione dei falò a partire dalle ore 16.00; animazioni, spettacoli, parate, banditori, concerto, degustazione di fave e olive ed infine alle 22.00 circa arrivo in Piazza Vittorio Emanuele II delle parate degli Artisti di strada (foto n. 3) e della street band “Bandita” con spettacolo di chiusura.
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MaGi72:
Complimenti per le foto che hanno messo in evidenza sia le emergenze architetton...
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Marcello Di Sarno:
Bell'atmosfera...brava Diana :-)...
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