“Un capitano, c’è solo un capitano, Papa Francesco, c’è solo un capitano!”
Ecco il canto con cui 80mila sportivi riuniti in Piazza San Pietro hanno accolto Papa Bergoglio per festeggiare tutti insieme i 70 anni del CSI – Centro Sportivo Italiano.

La piazza si è eccezionalmente colorata e animata come uno stadio: tra cori e ole, striscioni e bandiere, maglie e cappellini coloratissimi, si sono dati appuntamento da tutta Italia atleti, allenatori e dirigenti che, indossando le maglie delle associazioni sportive di appartenenza, hanno fatto sentire tutto il calore e l’affetto a Capitan Francesco.
Tanti i volti noti dello sport che hanno preso parte all’evento: l’ex CT della nazionale Giovanni Trapattoni, il giornalista Bruno Pizzul, il campione olimpico nella specialità della sbarra Igor Cassina, il cestista Dino Meneghin, l’atleta paraolimpica Giusy Versace, la ginnasta medaglia d’oro ai Campionati mondiali di ginnastica artistica Vanessa Ferrari, il canoista campione olimpico Antonio Rossi.

La giornata è iniziata con la Santa Messa presieduta da monsignor Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, nella chiesa di Santa Maria in Transpontina e con l’apertura del villaggio dello sport allestito lungo via della Conciliazione con campi di basket, volley, calcio, una pista di atletica, tavoli da ping pong, calciobalilla, un tatami per arti marziali ed una pedana per la danza. All’interno del villaggio, Poste Italiane ha attivato un servizio filatelico temporaneo dotato di annullo speciale per la ricorrenza, su cartoline commemorative del 70º anniversario del CSI.
Alle 13.30 sono stati aperti i varchi di accesso alla piazza ed alle 15.00 è iniziato lo show “Aspettando Papa Francesco” con esibizioni, musica, animazione e testimonianze, sino alle 16.45 quando è arrivato in piazza Papa Francesco.
Momenti di grande emozione quando Francesco Messori, capitano della Nazionale di Calcio Amputati avvicinandosi al pontefice ha detto: “Santità, questa squadra è speciale e ha bisogno di un capitano speciale come lei” così si è tolto la fascia da capitano per regalarla a Papa Francesco.

E papa Francesco, capitano di tutti gli sportivi accorsi in piazza ha detto: “da capitano vi sprono a non chiudervi in difesa, ma a venire in attacco, a giocare insieme la nostra partita, che è quella del Vangelo” e poi ancora “È importante che lo sport rimanga un gioco” ha detto il Papa agli atleti “solo se rimane un gioco fa bene al corpo e allo spirito. E proprio perché siete sportivi, vi invito non solo a giocare, come già fate, ma anche a mettervi in gioco, nella vita come nello sport. Mettervi in gioco nella ricerca del bene, nella Chiesa e nella società, senza paura, con coraggio ed entusiasmo. Mettervi in gioco con gli altri e con Dio; non accontentarsi di un pareggio mediocre, dare il meglio di sé stessi, spendendo la vita per ciò che davvero vale e che dura per sempre” [...] “Nelle società sportive si impara ad accogliere. Si accoglie ogni atleta che desidera farne parte e ci si accoglie gli uni gli altri, con semplicità e simpatia. Appartenere a una società sportiva vuol dire respingere ogni forma di egoismo e di isolamento, è l’occasione per incontrare e stare con gli altri, per aiutarsi a vicenda, per gareggiare nella stima reciproca e crescere nella fraternità”.

 
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