Il cielo non prometteva niente di buono, ma trovarsi a Sermoneta, in maggio, e non approfittarne per fare una visita al suo Castello, che troneggia al centro e nel punto più alto del paese, è un errore che difficilmente ci si potrebbe perdonare.

Dopo aver acquistato il biglietto e dopo aver attesa nel Piazzale degli Olmi che altri lo facessero dopo di noi, attraverso due ponti levatoi ci incamminiamo verso la Piazza d’Armi.
È costituita da un grandissimo cortile, un tempo adibito a incontri di vita militare, oggi invece teatro di manifestazioni musicali e non solo, circondato da mura di cinta, da palazzi signorili e dalla Torre Maschio.
Seguiamo una ragazza che ci guida e che ci conduce alla “Casa del Cardinale”, di epoca borgiana, edificata ad uso abitativo. Al suo interno troviamo eleganti arredi, affreschi e quadri. Ci imbattiamo in una tela raffigurante un bambino. Si narra che sia un principino morto violentemente nei sotterranei e il cui spirito ancora aleggia nel castello.

Scendiamo una scalinata che ci conduce alla vecchia mola, dove si macinava il grano, e alle scuderie dal loro particolarissimo soffitto a botte che manteneva costante la temperatura interna sia d’estate che d’inverno. Il loro pavimento è stato costruito in leggera pendenza per agevolare le opere di pulizia che avvenivano gettando dell’acqua e facendola poi scivolare per tutta la loro lunghezza.
Successivamente ci dirigiamo verso la “Sala dei Baroni”, dove si svolgevano feste e banchetti, e da lì, nelle attigue stanze da letto, chiamate “Camere Pinte” perché dotate di affreschi della seconda metà del ‘400, volute per rallegrare il soggiorno degli ospiti.
Dopo aver attraversato le cucine e le sale della servitù, la nostra guida ci accompagna verso i luoghi di difesa della fortezza.

Superando un 3º ponte levatoio ci troviamo sul camminamento di ronda e delle Torri Maschio e Maschietto, chiamate così perché una più grande dell’altra. Nel ridiscendere ci dice di stare molto attenti perché dovremo passare attraverso stretti cunicoli, porte bassissime e scale consumate e particolarmente scivolose. «Tenetevi ben saldi ai corrimano!» ci raccomanda. Noi così facciamo e ci ritroviamo negli ambienti in cui risiedeva il signore. Al 1º piano del Maschio si trova una camera da letto perfettamente conservata con pavimenti originali, arredamenti cinquecenteschi e letto a baldacchino.
Altri saloni, altri cunicoli, altre fortificazioni merlate fino a ritrovarci nuovamente nel cortile, in Piazza delle Armi al cui centro troneggia una cisterna per la raccolta dell’acqua.

La ragazza che ci ha condotto così magnificamente ad assaporare quell’aria medievale che ancora qui si respira, ci dice che la visita è terminata. Peccato!
Attraversiamo nuovamente un ponte levatoio, e poi ne attraversiamo un altro. Un cancello aperto ci indica la strada. Siamo fuori.
Quel cancello alle nostre spalle ora viene richiuso, ma intorno a noi c’è un borgo ancora tutto da scoprire e da vivere.

 
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Commenti (3)


  1. Ci sono stata un paio di volte. Bellissimo !!! Brava !!


  2. Grazie mille per l’apprezzamento. Adoro Sermoneta ma è stata la prima volta che sono entrata nel castello.


  3. Grazie mille per l’apprezzamento. Adoro Sermoneta ma è stata la prima volta che sono entrata nel castello. Peccato che il tempo non era dei migliori!

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