Nei giorni 27, 28 e 29 marzo 2014, a Manfredonia, nell’Auditorium del Palazzo dei Celestini, è stato celebrato, con una mostra fotografica accompagnata da una videoproiezione ed anche con una conferenza-dibattito, tenutasi il 29 marzo a partire dalle 17:30, il 150º anniversario dell’affondamento del piroscafo “Lombardo”, già usato da Giuseppe Garibaldi durante la Spedizione dei Mille (1860), che avvenne in seguito ad un devastante urto, verificatosi nella notte tra il 12 ed il 13 marzo 1864, contro le secche dell’Isola di San Domino, la maggiore dell’arcipelago delle Tremiti. Il suo relitto è stato identificato solo nel 2005 a Cala degli Inglesi, presso la costa nordoccidentale dell’isola.

L’evento dei 150 anni dall’affondamento del “Lombardo”, di carattere non solo fotografico e documentario ma anche storico e di attualità, è stato organizzato dal Centro Cultura del Mare A.P.S., in collaborazione con MarlinTremiti, ed è stato patrocinato dall’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia, dai comuni di Manfredonia e delle Isole Tremiti e dal Parco Nazionale del Gargano. Nella relativa mostra fotografica e documentaria, curata da Adelmo Sorci, responsabile del Laboratorio del Mare MarlinTremiti nonché istruttore sub e fotografo freelance, sono stati esposti ai visitatori sia i lavori di ricerca storica sulle caratteristiche e sulle vicende del piroscafo “Lombardo”, effettuati in collaborazione col Nuovo Centro di Documentazione Storica di Manfredonia, sia le foto subacquee del relitto, da lui stesso scattate.

Alla conferenza-dibattito, nel corso della quale si è anche parlato delle possibilità future di recuperare il relitto, dopo i saluti e la presentazione a cura del presidente del Centro Cultura del Mare A.P.S., Renato Sammarco, sono intervenuti lo stesso Adelmo Sorci e Tommaso Prencipe, del Nuovo Centro di Documentazione Storica di Manfredonia. Il primo ha incentrato il suo intervento sul piroscafo “Lombardo”, in questa sede definito come “un frammento della storia d’Italia che il destino ha regalato ai fondali delle Isole Tremiti”, mentre il secondo relatore si è soffermato sui Garibaldini in Capitanata.

Il presente fotoreportage si correda delle sottostanti otto immagini aventi per oggetto:
- le stampe delle diapositive relative all’inizio delle vicende storiche ed alle caratteristiche tecniche del Piroscafo “Lombardo”, costruito in un cantiere navale di Livorno, arredato dall’architetto milanese Gioacchino Crivelli e varato il 10 maggio 1841 (foto n. 1);
- le stampe delle diapositive concernenti il meccanismo di propulsione a ruote laterali dello storico piroscafo e gli avvenimenti che lo hanno riguardato dal 1841 al 1846 (foto n. 2);
- le stampe delle diapositive che informano delle vicende storiche del “Lombardo” dal 1851 al 1855, del suo cedimento a Giuseppe Garibaldi e del suo ormeggiamento al “Ponte dei Mille” di Genova, insieme al piroscafo “Piemonte”, prima della partenza della storica spedizione (foto n. 3);
- le stampe delle diapositive attinenti alle vicende dell’imbarco dei garibaldini sul piroscafo “Lombardo” ed alla sua partenza alla volta della Sicilia (foto n. 4);
- le stampe delle diapositive sul cannoneggiamento dei due piroscafi garibaldini da parte delle navi da guerra borboniche “Capri” e “Stromboli”, avvenuto nelle acque di Marsala poco dopo lo storico sbarco dell’11 maggio 1860, e sulle successive vicende storiche del “Lombardo” dall’11 luglio 1860 al 3 marzo 1864, quando, sotto il comando del T. V. Giuseppe Deista e con un carico di truppe e detenuti, partì da Ancona alla volta di Manfredonia e delle Isole Tremiti (foto n. 5);
- le stampe delle diapositive relative ad una carta storica delle Isole Tremiti, all’urto dello storico piroscafo contro le secche dell’Isola di San Domino, avvenuto alle 2 di notte del 13 marzo 1864, ed al conseguente e fallito tentativo di disincagliarlo, messo in atto sei giorni dopo (foto n. 6);
- una foto aerea dell’Isola di San Domino con l’indicazione del punto esatto in cui venne identificato nel 2005 il relitto del piroscafo “Lombardo”, presso Cala degli Inglesi, a cui si aggiungono due foto subacquee dello stesso, scattate da Adelmo Sorgi, ed una stampa d’epoca (foto n. 7);
- le altre foto subacquee del relitto, scattate da Adelmo Sorci (foto n.8).

 
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