Dopo il successo conseguito al Teatro dell’Angelo di Roma Gianfranco D’Angelo torna ad esibirsi nella capitale con lo spettacolo “Io e Roma”, scritto da Giancarlo Borelli e Valter Delle Donne al Pala Garden, con un pubblico delle grandi occasioni.
In un’alternarsi di monologhi, barzellette, aneddoti e canzoni, Gianfranco D’Angelo racconta la Roma di ieri e di oggi con la passione di chi Roma l’ha vissuta e l’ama veramente.

Lo spettacolo è un susseguirsi di aneddoti legati alla vita personale di Gianfranco D’Angelo, intercalati dagli intramontabili sonetti di Belli ai versi di Trilussa, che hanno da sempre espresso il vero sapore della romanità, e dalle canzoni della più degna tradizione romana, messe in scena dal gruppo “I Cerchi Magici” del maestro Maurizio Francisci.
Nei suoi monologhi Gianfranco D’Angelo ricorda gli aneddoti da lui vissuti in tanti anni di carriera, gli incontri famosi della sua vita ad esempio quello con Nino Manfredi, Sergio Leone, Marcello Mastroianni, Aldo Fabrizi e Federico Fellini.

Gianfranco D’Angelo ricorda l’aneddoto divertente con Fellini: ogni volta che i due si incontravano, Fellini prometteva di avere una parte per Gianfranco in un suo prossimo film; in uno di questi incontri Fellini dice a Gianfranco di avere in progetto un film sulla romanità in cui non ci poteva essere altro che una parte per lui e chiede a Gianfranco chi altro avrebbe potuto avere un ruolo in un film così oltre lui. Gianfranco risponde: “Alvaro Vitali”. E fu così che Fellini prese Alvaro Vitali invece che lui, lasciando del tutto di stucco Gianfranco!

Un altro aneddoto divertente raccontato nello spettacolo è la storia di un frate dentista che operava all’Isola Tiberina all’Ospedale Fatebenefratelli senza anestesia e con sole due dita: pollice e indice; negli anni aveva tolto più di due milioni di denti che conservava diligentemente in una cassa per chi non ci credeva. Quella cassa non si trova più; i maligni dicono che oggi si trova a Montecitorio dato che lì si mangia molto e servono dei denti di ricambio.

Nello spettacolo Gianfranco D’Angelo ha ricordato Franco Califano autore di molte canzoni romane, molte delle quali interpretate magistralmente dai “Cerchi Magici” hanno accompagnato i monologhi. Ricordo i loro nomi: le due cantanti soliste Sonia Ciccolini e Cristiana Alviti; percussioni i fratelli Andrea e Damiano Mercadante; alla chitarra classica Luca Raponi; al contrabasso Manuel Francisci; alla fisarmonica il maestro Maurizio Francisci.

La serata all’insegna della romanità più verace non poteva che concludersi con una mangiata: le famose penne all’arrabbiata, come ai vecchi tempi del Bagaglino, dove D’Angelo era l’immancabile protagonista.

 
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