Come avviene in diversi comuni d’Italia, lo scorso 17 gennaio 2014 anche a Castelnuovo della Daunia, piccolo comune dei Monti Dauni settentrionali, si è rinnovata la radicata e plurisecolare tradizione di festeggiare Sant’Antonio Abate (Qumans, 251 circa – deserto della Tebaide, 17 gennaio 357), famoso eremita egiziano che fu il fondatore del monachesimo cristiano ed è venerato dai Cristiani di tutte le Chiese, latine ed orientali, sia come potente taumaturgo sia come protettore degli animali domestici, dei macellai, dei salumieri, degli allevatori, dei contadini.

I festeggiamenti in suo onore a Castelnuovo della Daunia sono iniziati con la Santa Messa delle ore 17:30, celebrata dal parroco don Francesco Codianni all’interno della seicentesca Chiesa di San Nicola vescovo, la quale custodisce una statua del santo di recente fattura che, dopo la funzione religiosa, è stata condotta a spalla da quattro giovani del posto nel corso della processione che ha sfilato per le principali vie e piazze del paese con la partecipazione e gli accompagnamenti musicali della banda musicale m° Franconi di San Severo. Lungo il percorso processionale sono stati accesi ben sette falò la cui tradizione non solo si ricollega al culto di Sant’Antonio Abate, loro protettore, ma affonda le sue radici nel paganesimo e le finalità erano quelle di riscaldarsi, di socializzare e di augurarsi raccolti più abbondanti e bestiame più prolifico. Ogni falò, una volta raggiunto dalla processione e dopo aver ricevuto la benedizione del parroco, è stato acceso dalla rispettiva comitiva di giovani del posto che in precedenza avevano preso parte attiva nella sua preparazione.

Dopo che la processione ha raggiunto la vasta Piazza Plebiscito, cuore pulsante del paese dauno, non solo vi è stato acceso dell’ultimo dei sette enormi falò allestiti in onore del santo, ma ha avuto anche luogo una sagra paesana, organizzata come il resto della festa dalla “Pro Loco G. B. Trotta”, in collaborazione con il Comune e la Parrocchia di Santa Maria della Murgia. Nel corso di tale sagra alle persone che ne hanno fatto richiesta sono state servite alcune pietanze locali (panino con salsiccia, fagioli con cotica, bruschetta, vino locale e bevande varie) in cambio del pagamento di un contributo. La serata inoltre, dopo il rientro della processione nella Chiesa di San Nicola vescovo, è stata anche animata dal dj Enzo Rutigliano, oltre che da canti e balli nel segno della nota frase dialettale castelnovese “Sant’Andòn Maschr e Ssòn” (traduz.: Per Sant’Antonio Abate maschere e suoni).

Il presente fotoreportage è integrato dalle sottostanti otto immagini che raffigurano:
- la statua di Sant’Antonio Abate, di recente fattura, mentre esce in processione dalla Chiesa di San Nicola vescovo (foto n. 1);
- la processione del santo in Via Aldo Moro (foto n. 2);
- sosta della processione e benedizione del falò della medesima via prima della sua accensione (foto n. 3);
- il parroco del paese dauno, don Francesco Codianni, durante un momento di preghiera dinanzi al falò di Piazza XXV Aprile, mentre sta prendendo fuoco (foto n. 4);
- il cammino della processione subito dopo l’accensione del falò allestito all’angolo tra – Via San Pasquale e Via G. D. Romano (foto n. 5);
- sosta della processione dinanzi al falò collocato in Piazza G. Canelli nel momento della sua benedizione (foto n. 6);
- l’accensione del falò antistante alla Chiesa della Maddalena subito prima della ripresa del cammino della processione (foto n. 7);
- il falò di Piazza Plebiscito mentre è avvolto dalle fiamme e dal fumo (foto n.8).

 
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