Sabato 4 e domenica 5 maggio si è svolta a Roma la seconda edizione di Open House, il grande evento internazionale che coinvolge 20 città distribuite su 4 continenti.
Nell’ambito di tale manifestazione, nella Capitale sono stati aperti gratuitamente al pubblico 170 siti di architettura storica, moderna e contemporanea, tra i quali l’Accademia d’Egitto.

Fondata nel 1926 presso la Casina dell’Orologio di Villa Borghese al fine di ospitare i migliori artisti egiziani, la “Reale Accademia Egiziana di Belle Arti” conobbe fortune alterne a causa della guerra dell’Italia in Abissinia prima, e delle rivoluzioni interne all’Egitto poi.
Nel 1960 iniziarono i lavori per la costruzione della nuova sede a Valle Giulia, in un’area concessa dal Governo Italiano in cambio di uno spazio analogo presso la città del Cairo ove poter fondare un istituto sede di studi archeologici.
Le attività furono inaugurate sei anni dopo, ma recentemente la struttura ha conosciuto un nuovo periodo di chiusura a causa di imponenti lavori di ristrutturazione che hanno completamente rinnovato il volto dell’Accademia.

Oggi, in via Omero, il visitatore è accolto da un piacevole esempio di architettura contemporanea immerso nel verde paesaggio circostante. L’edificio è caratterizzato da forme semplici e pulite. Il prospetto, sul quale ampie superfici di travertino bianco si alternano a grandi vetrate scure, è arricchito da un’iscrizione in geroglifici impressi sulle pareti.

Internamente la struttura è stata organizzata in modo da accogliere non soltanto gli ambienti riservati agli ospiti dell’accademia, ma anche spazi espositivi, aree per seminari e conferenze, una biblioteca, una sala per proiezioni e un ampio giardino.
Tutti gli ambienti, sia interni sia esterni, sono piacevolmente arricchiti dalle opere realizzate nel corso degli anni dagli artisti che qui sono transitati.
Presso l’accademia ha inoltre sede un bellissimo museo dedicato all’antica civiltà egizia, il quale accoglie, su una superficie di oltre 300 mq, circa 50 reperti provenienti per la gran parte dal museo del Cairo. All’interno di questo spazio, immerso in un’atmosfera di grande suggestione, il visitatore ha la possibilità di muoversi tra sculture di faraoni, sfingi, sarcofagi, canopi e mummie, imbattendosi, tra le altre meraviglie, anche in un papiro contenente le formule magico-religiose del Libro dei Morti, l’antico testo sacro che doveva servire al defunto per proteggerlo e aiutarlo nel suo viaggio verso l’aldilà.

 
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