Lunedì 21 Gennaio è stato inaugurato il decimo appuntamento espositivo di “Firenze: Panorama Arti Visive”, rassegna d’arte che si svolgerà fino al luglio di quest’anno usufruendo degli spazi espositivi di Ideal Firenze, un locale del centro in cui si può mangiare, bere ed ascoltare musica.
Questa rassegna ideata e diretta dal giornalista Fabrizio Borghini con la collaborazione di Daniela Pronestì, propone l’arte contemporanea attraverso una serie di appuntamenti in cui la presenza di differenti linguaggi artistici, visivi, musicali ed altro, darà vita ad un insieme di suggestioni visive, stili e tecniche intrecciate tra modernità e tradizione. E la fotografia nel suo collocarsi nella disputa ormai annosa che la vuole e contemporaneamente la rifiuta come arte visiva derivata e intrecciata alla pittura, si colloca perfettamente all’interno di questa rassegna dove, in questo decimo appuntamento, sono in mostra le fotografie di Luciano Cibecchini, Andrea Galli, Sergio Maier e Riccardo Vezzosi che ruotano tutto intorno al corpo.

Daniela Pronestì, critica e storica dell’arte, nel corso dell’inaugurazione ha raccontato e presentato le opere e gli artisti in mostra, con parole fluenti, che hanno colto tutta l’attenzione del pubblico.
Le foto di Luciano Cibecchini, risentono molto del senso della pittura, sono foto analogiche, di nudi e del corpo in senso generale, rigorosamente in bianco e nero, quasi un chiaroscuro pittorico, con giochi di luce, che talvolta non illuminano tanto la figura intera ma ne esaltano le linee ed i contorni.
Andrea Galli invece offre una rappresentazione della sensualità dei corpi, quasi un aspetto voyeuristico delle figure di donna, contrapponendole ad altre rappresentazioni della maternità che accentuano invece la tenerezza dell’istante.

Sergio Maier ha come primo amore la pittura, un artista che dall’essere pittore si è trasformato in fotografo, per utilizzare un mezzo più veloce per catturare espressioni e momenti fugaci. In questa mostra propone alcune delle sue opere dove con tecniche esclusivamente analogiche, ritrae figure femminili in contesti quasi surreali o di ambientazione futurista.

Riccardo Vezzosi, amante del bondage fotografico, si presenta alla mostra con una serie di immagini dedicate ad Ofelia, non solo l’Ofelia di Shakespeare, ma soprattutto quella riletta in chiave simbolista da Rimbaud, poeta francese dell’800 che interpreta Ofelia non come donna che si uccide per amore, ma come donna virginale candida che sceglie la via della morte come passaggio ad una dimensione ideale di un amore senza confini. Nel dedicare i suoi scatti a tutte le Ofelie del mondo, il fotografo attualizza il tema portandolo ai giorni nostri.

La manifestazione, si avvale del patrocinio del Museo Ugo Guidi e Amici del Museo Ugo Guidi onlus di Forte dei Marmi, si protrarrà fino al 4 Febbraio e sarà visitabile negli orari di apertura del locale (dalle 8 alle 24 escluso la domenica)

Foto 1 – Daniela Pronestì, critica e storica dell’arte, presenta la rassegna
Foto 2, 10 – la sala espositiva
Foto 3, 7, 8, 9 – alcune opere
Foto 4 – la sorella dell’artista Riccardo Vezzosi, legge la poesia Ofelia di Arthur Rimbaud
Foto 5, 6 – la cantautrice Brenda Novella Ragazzini, nonché modella di alcuni scatti di Sergio Maier, canta alcuni suoi pezzi

 
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