Riapertura del Rifugio di Monte Cornacchia
Sabato 3 novembre 2012, poco dopo le ore 12, ha avuto luogo sul Monte Cornacchia la cerimonia di inaugurazione che ha finalmente restituito alla popolazione locale ed ai turisti la fruizione del Rifugio che è situato a quota 1151 s.l.m., subito al di sotto e a sud della vetta più alta della Puglia, in posizione ampiamente e splendidamente panoramica.
L’edifico più alto della Regione Puglia, ricadente nel territorio del Comune di Biccari, fu costruito a cura del Corpo Forestale dello Stato nel 1980, grazie all’impegno di Emanuele Barbone, generale della Guardia Forestale, e fu inaugurato il 24 agosto del medesimo anno.
Nel 2007 il Rifugio fu devastato da un incendio a cui seguì un lungo periodo di abbandono, durante il quale esso venne più volte interessato da atti vandalici, tra cui la frantumazione della vecchia targa lapidea posta dai sindaci dei comuni limitrofi al monte come segno di gratitudine per il gen. Barbone. Numerosi furono gli appelli e le sollecitazioni agli enti competenti in favore del recupero e del riuso di questa struttura montana.
Con l’arrivo di un apposito finanziamento regionale di circa 100.000 euro la scorsa estate hanno avuto finalmente inizio i lavori di ristrutturazione del Rifugio, da poco terminati. Tale finanziamento è stato ottenuto dal comune di Biccari nell’ambito dell’Area Sic “Monte Cornacchia – Bosco di Faeto”, comprendente anche i territori dei comuni di Alberona, Roseto Valfortore, Castelluccio Valmaggiore, Celle di San Vito e Faeto. Ad esso si sono aggiunti i finanziamenti relativi al miglioramento dei boschi artificiali (200 mila euro) e quelli per la realizzazione dei percorsi ricreativi attorno al Lago Pescara (100 mila euro).
La cerimonia di inaugurazione del rinato Rifugio, tenutasi come innanzi detto lo scorso 3 novembre, è stata introdotta dal parroco di Biccari, don Donato Nardone che ha tenuto il suo discorso ed ha benedetto la struttura. A ciò hanno fatto seguito gli interventi dei sindaci di Castelluccio Valmaggiore (Rocco Grilli) , di Celle di San Vito (rag. Palma Maria Giannini), di Faeto (avv. Antonio Melillo), di altri esponenti del territorio, del consigliere regionale dott. Giannicola De Leonardis, ed infine dell’avv. Gianfilippo Mignogna, giovane sindaco di Biccari che ha fatto gli onori di casa. I loro discorsi si sono incentrati sugli interventi e sulle sinergie messe in atto in favore della tutela delle risorse montane e forestali del territorio dei Monti Dauni, nonché sulla restituzione al pubblico del Rifugio di Monte Cornacchia.
Dopodiché i parenti del gen. Emanuele Barbone ed una guardia forestale hanno scoperto la nuova targa di legno posta sulla facciata sud del Rifugio dai sindaci del territorio in memoria dello stesso gen. Barbone. Quel che accadde il giorno 24 agosto 1980, quando il Rifugio fu per la prima volta inaugurato alla presenza del gen. Barbone, è stato ricordato a tutti dal sindaco di Faeto dell’epoca che ha anche mostrato il numero della rivista locale “Il Provenzale”, che descrive l’evento.
La festosa e coinvolgente cerimonia che ha restituito alla collettività questa struttura montana si è conclusa con la distribuzione a tutti i partecipanti degli stuzzichini e delle bevande e con la loro consumazione.
Il presente fotoreportage è integrato dalle sottostanti dieci immagini aventi per oggetto:
- la vetta del Monte Cornacchia, in alto a sinistra, con il Rifugio recante la targa di legno coperta dal Tricolore (foto n. 1);
- il Rifugio ed il relativo cartello di legno che ne indica la quota di 1151 m s.l.m. (foto n. 2);
- un momento di preghiera tenuto, prima della benedizione della struttura, dal parroco di Biccari, don Donato Nardone (foto n. 3);
- il parroco con i sindaci di Celle di San Vito, Biccari, Faeto e Castelluccio Valmaggiore e gli altri amministratori ed esponenti politici e della società civile dei comuni ai piedi del monte (foto n. 4);
- la scopritura della nuova targa di legno, posta sulla parete sud del Rifugio e sinora coperta dal Tricolore (foto nn. 5-6);
- la targa di legno finalmente scoperta (foto n. 7);
- una foto di gruppo con gli amministratori dei comuni del territorio ai piedi del Monte Cornacchia, tra i parenti del gen. Barbone ed il parroco di Biccari (foto n.8);
- la preparazione degli stuzzichini da servire ai partecipanti alla cerimonia d’inaugurazione (foto n. 9);
- il focolare all’interno del Rifugio (foto n. 10).
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