Prova il tiro con l’arco alla Ugo di Toscana
Dopo la magnifica prova che gli arcieri della nazionale azzurra nell’ultima edizione dei giochi Olimpici e Paralimpici di Londra che ha consentito all’Italia di portare a casa medaglie del colore più puro: il giallo, colore dell’oro e colore del centro dei bersagli di questa splendida disciplina, la 1ª Compagnia Arcieri della Città di Firenze “Ugo di Toscana”, ha organizzato sul proprio campo il giorno 16 settembre 2012, una manifestazione di prova di questo meraviglioso sport, adatto a tutti, grandi, piccoli, uomini, donne, atleti e sportivi di ogni livello, ma anche a chi ha semplicemente voglia di passare del tempo all’aria aperta e in compagnia di tante persone che condividono la stessa passione!!!
L’impianto della Compagnia è unico in Toscana e sicuramente uno fra i primi in Italia, è costituito da un ampio spazio aperto che consente di effettuare, in tranquillità e sicurezza, i tiri a tutte le distanze previste dalle gare federali, che arrivano fino a 90 metri.
Lungo la linea di tiro grandi tigli spandono la loro ombra permettendo ad arcieri ed accompagnatori di riposarsi al fresco anche negli assolati pomeriggi estivi, mentre un poligono al chiuso, riscaldato, permette di tirare le tipiche distanze dell’indoor di 18 e 25 metri; a completare tutto l’impianto, una piccola palestra attrezzata per il potenziamento muscolare, un bar ristorante ed altre strutture per il rimessaggio delle attrezzature.
Nella bellissima luce di una calda anche se limpida giornata di fine estate, istruttori, allenatori e personale qualificato sono stati a disposizione di tutti i visitatori; dopo una breve ed essenziale spiegazione sulla tecnica di base della disciplina e sulle regole fondamentali di sicurezza, gli aspiranti arcieri hanno potuto subito mettersi in confronto con il bersaglio posto a 10 metri.
Foto 1 – Bersagli.
Foto 2 – Il campo di tiro con l’arco della Prima Compagnia Arcieri della città di Firenze “Ugo di Toscana” con a destra il poligono coperto.
Foto 3 – L’interno del poligono di tiro al chiuso.
Foto 4 – Un particolare di un arco.
Foto 5, 6, 7 – Nuovi arcieri durante le prove sulla linea di tiro.
Foto 8, 9 – Bersagli irti di frecce.
Foto 10 – Alcuni giovani atleti in allenamento.
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Kris:
Grandi lavori di tempi passati, ma questo impianto ha un aspetto signorile oltre...
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Diana Cocco:
brava...
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MAURY54:
Complimenti.
Libro interessante, belle illustrazioni, reportage perfetto, grazi...
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Diana Cocco:
molo interessante con proprio belle foto - bravo Marzio...
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MV03041951:
Io invece non ho visto le altre, magari se sono aperte ci vado stamani.
Dalle t...
Commenti (15)
kicka75 scrive:
ma che arciera mancata che sono…..
bellissimo articolo, grandi foto, e bella iniziativa!!
riparolo scrive:
Molto bello l’articolo ,molto bella l’iniziativa, molto bella l’autrice , molto bella la sesta (ma anche le altre) foto , molto bella la modella della sesta foto …… riassumendo tutto molto bello !!!
rob.lof scrive:
Toh. che arciera concentrata… ma la freccia a chi l’hai lanciata??
Brava Alex..
kicka75 scrive:
la vedi quella conficcata nel porta bersaglio di paglia??? quella è la mia
alexZalex scrive:
Ahahaha!!!! Franci!!!!
Il “bersaglio di paglia” si chiama paglione!!!!!
E poi come al solito tu non ti ritieni mai all’altezza, ma per essere la prima volta che tiravi non è andata male!!!! E io ne ho visti di arceri neofiti!!!!
Quindi… ti aspetto insieme al tuo cucciolo!!!
Baci Grandi!!!
alexZalex scrive:
E… grazie Rob!!!!
kicka75 scrive:
diciamo dai che come Cupido non sono un granchè
il mio cucciolo sembra seriamente intenzionato….
ugo1951 scrive:
Ma cosa si prova un istante prima di scoccare ?…a chi si pensa?…ed il mancato bersaglio e’ indice di frustrazione..?…in una scala da 1 a 10, quale valore gli attribuisci?…
P.S.
Magnifico fotoreportage…che voglia di scoccare frecce!!!
Ugo di Campania…
riparolo scrive:
alex come il mi’ figliolo …. con un grazie Rob ha preso due piccioni …….
kicka75 scrive:
ah ah Ugo di Campania è bellissimo!!!!
che si prova dovresti chiederlo ad Alex
per me, colpire il bersaglione, e non il bersaglio di quello che tirava accanto a me, è stato un gran successo!!!
alexZalex scrive:
Ahahah!!! Concordo con Francesca: Ugo di Campania è bellissimo!!!!
Invece Ugo, marchese di Toscana, fu uno dei regnanti di Toscana poco prima dell’anno 1000. Nel 961 successe al padre ma invece di continuare la sua politica tentennante, si appoggiò agli Ottoni per rinsaldare localmente il suo potere. Nella Badia di Firenze, dove il “Gran Barone” (come lo chiama Dante, Par. XVI, 127-30) è sepolto nel bel monumento di Mino da Fiesole, la consuetudine della commemorazione annuale della sua morte, ogni 21 dicembre, continua ancora ai nostri giorni.
Quando la nostra Compagnia di Arcieri è stata fondata, il nome Ugo di Toscana è stato scelto in quanto è stato il primo che portò l’attenzione e il potere alla città di Firenze, gran diplomatico e benefattore, tanto che appunto è tuttora ricordato ogni anno nella Badia Fiorentina fin dal 21 dicembre 1001.
alexZalex scrive:
E… Ugo di Campania cosa si prova un istante prima di scoccare?
E’ una tal sottile sensazione che è difficile da spiegare… il tiro con l’arco è soprattutto un atteggiamento mentale, più che uno sport fisico.
Mentre si porta la corda con la freccia incoccata al viso, si cerca di tenere il punto di mira sul giallo, cercando di tenere il corpo rilassato e la mente serena… poi le dita si aprono (ahahah!!! Franci!!! ieri tu come molti che si approcciano al tiro per la prima volta, non sapevi come fare a “lasciare andare la corda”!!!), la corda imprime tutta la sua energia alla freccia che incredibilmente, lo si può vedere al rallentatore nei filmati, comicia a incurvarsi da una parte all’altra mentre procede nella sua parabola verso il bersaglio, e la mano che ha lasciato andare la corda si porta per reazione dietro l’orecchio…
Lo sguardo segue tutto il volo della freccia fino a che non si pianta nel bersaglio e a quel punto si torna alla realtà, e si fanno le valutazioni del tiro, e a seconda del risultato, si ripercorrono i movimenti per capire cosa si è sbagliato o per imprimersi le sensazioni se il colpo è andato bene… Tutto questo in pochi secondi…
E poi di nuovo e ancora e ancora fino a scoccare le 144 frecce delle gare all’aperto o le 60 delle gare al chiuso…
alexZalex scrive:
E… Rob di Riparolo è vero!!! Con un “Rob” ne ho presi due!!!!
Ma un grazie personale a te, per il bella e per tutto e un grazie al Rob di Lof per il brava e per il resto!!!
Un abbraccio e… ci vediamo presto!!!
Ale
ugo1951 scrive:
Grazie Ale…dopo le tue splendide e dettagliate spiegazioni storico-tecniche la voglia e’ aumentata…approfondiro’ e farotti sapere…
Ugo d.C.
Kris scrive:
Alex, sai che mi sono cimentata anch’io in questo sport? Eravamo al “Roller Club”, un campeggio-villaggio sul mare di Tropea (stupendo campeggio dei Toniolo di Firenze, proprietari della Roller Caravan)
Anni belli in cui mi univo ai miei figliuoli in ogni attività ricreativa!
Bello il tuo reportage, brava!