Dal cuore di Napoli, emerge maestosa la cupola della Basilica di Santa Maria della Sanità. La sua visione affascinante ti spinge ad entrarvi: al suo interno atmosfera barocca e paleocristiana si fondono e ti accolgono in perfetto equilibrio.

Questa chiesa sorge nel popolare Rione Sanità ed è nota con il nome di San Vincenzo (Ferrer) detto o’ Munacone, perché appartenente all’ordine domenicano. Grande predicatore, era dotato di potente carisma e godeva quindi dell’attenzione sia della popolazione locale che di quella dei potenti del suo tempo. Fu prescelto dal Signore come tramite per la manifestazione di grandi prodigi rimasti ancora vivi per la loro fama.

È l’unico Santo della Chiesa che, per la proclamazione, ha avuto il riconoscimento di più di 80 miracoli accertati, su migliaia e migliaia di deposizioni, durante il suo processo di canonizzazione. Ancora oggi il culto per questo Santo Medioevale è presente in tutto il mondo.

La chiesa è stata eretta agli inizi del 1600 sul luogo dove già c’erano le catacombe di San Gaudioso nella Basilica paleocristiana. La visita di questo sito è normalmente associato a quella delle catacombe di San Gennaro, che si trovano a poche centinaia di metri, ed il tour completo delle catacombe, in effetti inizia con la visita effettuata a quelle del Santo patrono di Napoli.

Ai lati dell’ingresso della Basilica di San Vincenzo, a pianta circolare, ci sono due acquasantiere a muro (foto 2), in marmi policromi, databili alla metà del Seicento, con lo stemma dell’Ordine Domenicano. Numerose opere d’arte, sono presenti lungo la navata e nelle cappelle laterali (foto 3 e 4).

Meravigliosa di fronte al visitatore si erge una scala a tenaglia che conduce alla parte presbiteriale dominata dall’altare maggiore, in marmi policromi, della seconda metà del Settecento (foto 5).
Il presbiterio è rialzato per inglobare la basilica paleocristiana (foto 7) preesistente, così da permettere direttamente l’ingresso alle catacombe (foto 8 e 9). L’uscita dalle catacombe, piacevole sorpresa, è arredata con delle opere d’arte religiosa contemporanea (foto 10).

Un profondo affetto lega la basilica al quartiere, che esplode in tutto il suo entusiasmo il 5 Aprile e il primo martedì di luglio, quando si festeggia San Vincenzo Ferrer.
Nella prima data, dopo la funzione, la statua del Santo viene portata in spalla dalle associazioni cattoliche locali con gli stendardi sciolti sul sagrato della chiesa. E’ il momento del rito “trase e jesce”: i portatori incitati dal capo paranza si fermano e poi tornano indietro di tre passi, quasi saltellando, e così per tre volte.

La seconda data celebra il miracolo a lui attribuito della fine del colera del XVII sec. Per l’occasione la Piazza è addobbata con luminarie e bancarelle e di nuovo la statua è in processione. Lungo il quartiere bambini vestiti di bianco come San Vincenzo e bambine vestite da contadinelle accompagnano il santo, con i suoni della banda e gli spari dei mortaretti in sottofondo. Non si può che restare affascinati da tutto ciò e gioire con loro proprio come dei bambini!

 
© Riproduzione Riservata
 

Commenti (10)


  1. Che belle foto! Mi piacerebbe un giorno visitare Napoli e vedere dal vivo quello riportato in queste foto!


  2. Complimenti Ugo,

    con il tuo stile impeccabile, hai presentato una delle più importanti testimonianze storico-artistiche presenti a Napoli.
    E le foto accampagnano, scientificamente, questa tua analisi; il risultato che ne deriva è straordinario: quello di conoscere dal vivo, quanto prima, i luoghi che tu presenti.

    Saluti. Maria


  3. Vengo a Napoli e mi porti qui !!!! :-)


  4. Anch’io ci sono stata (incluso catacombe) e meglio di così non potevi render l’idea della visita!


  5. Grazie Micki per il tuo apprezzamento…vieni a Napoli non appena puoi…e avrai voglia di non lasciarla piu’… :-)


  6. Ciao Maria, lieto del tuo commento…
    A presto.


  7. Quando vuoi Rob…e ci prendiamo dopo anche un bel caffe’ ! :-)


  8. Grazie Rosy…Napoli continua a stupirci con i suoi tesori!


  9. E’ vero Kris…grazie per il link associato dello scultore Dalisi…sono anche andato a leggermi l’aricolo e vedere il video…e’ un grande!

Lascia un Commento