Macchina fotografica e tramvia: due ottimi motivi per andare in centro e vivere una “mezza” Notte Bianca.

Firenze ha festeggiato così l’arrivo del Maggio, dando il benvenuto alla Primavera, come si usava fare quando ancora la campagna godeva buona salute. All’epoca, gruppi di cantori andavano per i poderi a cantar maggio e i contadini regalavano loro uova, pane ed altre doni mangerecci.
Anche Firenze, la notte del 30 aprile, ha voluto cantar maggio ed essendo una città con una certa fama, ha voluto fare le cose in grande, per non scomparire (1).

E allora se ne son viste di tutti i colori: intanto si poteva entrare ovunque, nelle chiese, nei musei, nelle belle ville private, nei giardini, nei negozi e dappertutto v’erano concerti, spettacoli teatrali, poesia, musica e luci; musici di conservatorio, artigiani, pittori, musicanti di strada, tutti fuori nelle strade del centro della città per farci contenti, per farci ridere, per regalarci buon umore.

Eravamo tanti, pare centomila! Tutti a girelloni (2) per le vie del centro!
E Firenze ci ha accolto da vera signora comportandosi da ospite impeccabile, mettendo ai nostri piedi la sua bellezza e sorprendendoci per la sua straordinaria capacità di coinvolgerci facendoci sentire, anche se immeritatamente, sempre all’altezza della sua storia e della sua arte.

Note per i non fiorentini:
(1) in questo caso “scomparire” non vuol dire “sparire”, ma sta a significare “per non passare male”, “per non fare brutta figura”.
(2) “a girelloni”: gironzolare a boccaperta, passeggiare senza una meta precisa.

 
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