Peccato per il cattivo tempo che comunque non ha rallentato i flussi turistici: ma si potrebbe rinunciare a visitare le magnifiche opere e gli splendidi siti che ci circondano, specialmente se si arriva da lontano per ammirarli?

Il futuro dell’Italia sta anche nelle bellezze che il tempo ha risparmiato, ma poi è grazie alla capacità di persone valorose che le hanno curate, protette e rese disponibili, con grandi sacrifici personali, della collettività nazionale e internazionale a renderle fruibili. Il sito archeologico di Pompei è una di queste bellezze, unica al mondo.

Non appena varchi i tornelli di ingresso e ti allontani di qualche passo entri subito in una nuova dimensione spazio-temporale… non indossi più abiti del XXI secolo, moderni e tecnologici, ma semplici tuniche e sandali da passeggio, colori chiari e tessuti delicati, perché così è la moda nel 79 d.c.
I verdi spazi aperti con gli alberi secolari ad ombreggiare il cammino, le mura ora alte e sontuose, ora basse e diroccate, per il terremoto vissuto qualche anno prima… la serie elegante dei colonnati, i templi agli antichi Dei che incutono sempre profondo timore e rispetto.

Il maestoso anfiteatro che ci aspetta per lo spettacolo sponsorizzato dal Senato Romano, già strapieno di mamme e bambini festosi, le cui grida ci guidano nel nostro avvicinarci.
Passiamo vicino alle terme, della cui bellezza e funzionalità si canta nelle province più lontane, divise tra uomini e donne, e, in quell’angolo a sinistra entrando, di fianco alla terme femminili, hanno appena aperto anche una casa di piacere che sta avendo notevole successo, a sentire il gestore di origine orientale, fermo all’ingresso e che ci invita ad entrare e curiosare, incurante della presenza delle nostre mogli.

La Basilica ed il Foro pullulano di gente indaffarata ma contenta di fermarsi per scambiare due pettegolezzi nella splendida giornata estiva. Le botteghe, con i loro contenitori per il ghiaccio incassati nei ripiani dei banconi di vendita, sono strapiene di clienti che aspettano di essere serviti del ricco menù di oggi: dolce fatto in casa, ricoperto di dolce frutta di stagione, di un boccale di fresco, pregiato, vino locale e di una pagnotta alle erbe aromatiche intinta nell’olio di oliva.

Siamo quasi arrivati, quando sul corso principale, lastricato di enormi piastre di pietre grigie, segnate da due solchi dovuti all’usura dei mezzi di trasporto su ruote, vediamo una lunga teoria di carri strapieni di mercanzia e trainati da buoi giganteschi, fermi ad un incrocio: i loro conduttori pazienti aspettano che termini il flusso di persone che attraversano la strada.

I marciapiedi sono impraticabili da un lato perché ci sono dei lavori da completare e questo contribuisce all’ingorgo. Ma l’amministrazione ha promesso che prima della fine dell’estate i lavori saranno terminati, anche perché, con l’arrivo delle piogge, la massa di fango ed acqua che scenderà dalla Montagna non vorrà trovare ostacoli sul suo cammino.

Ecco finalmente ci siamo, un boato enorme ci accoglie quando entriamo: è stupendo, enorme, alto, non riusciamo a guardarlo in tutta la sua ampiezza perché il sole ci offusca la vista. A fatica cerchiamo posto tra quelle centinaia di spettatori… ormai manca pochissimo all’inizio dello spettacolo.

Oggi, 24 agosto 79, è un giorno speciale… perché é la ricorrenza dell’Amore che mi unisce alla mia donna da ormai 10 anni… e siamo giunti apposta da Roma per rinnovare qua, in questo luogo dove ci siamo incontrati la prima volta, la nostra sacra e felice unione.
La prendo per mano e con dolcezza desidero portarla nei posti a noi riservati. Ma il mio Amore non si muove, mi stringe la mano con forza. Mi giro a guardarla e il suo sguardo è rivolto impietrito, verso l’alto, alle mie spalle

In un attimo nei suoi occhi leggo la meraviglia, lo stupore, il terrore. Sul suo volto vedo i colori della terra, dell’acqua, del fuoco. Attraverso i suoi capelli una raffica di vento caldo mi porta il profumo delle vigne, degli olivi, del mare…
Nel suo abbracciarmi con impeto, avvinghiata a me, rivedo la nostra breve, felice, vita… poi più nulla sarà come prima!

dalla lettera di Plinio Il Giovane a Tacito

“…Tu mi domandi, per poterene trasmettere ai posteri una narrazione quanto mai fedele, che io ti parli della morte di mio zio; te ne ringrazio , sapendo che, divulgata da te, la sua morte farà la sua memoria immortale.
Egli si trovava dunque a Misene, in qualità di comandante della. flotta. Il nono giorno innanzi le calende di Settembre [24 Agosto 79], verso la settima ora (circa luna dopo pranzo) mia madre l’avvertì che si vedeva una nuvola di dimensioni e di aspetto straordinari. Lo zio, che aveva fatto il suo bagno di sole prima e poi d’acqua fredda, e, dopo aver pranzato, si era messo al lavoro, chiese allora i suoi sandali e salì in un luogo dal quale poter meglio osservare questo fenomeno prodigioso. La nuvola s’innalzava da una montagna, che si seppe poi essere il Vesuvio, avendo quasi la forma di un pino marittimo; che proiettata nell’aria come un tronco immenso, si spandeva poi in alto in rami. Io credo che, sollevata da un violento soffio, che poi s’indeboliva e l’abbandonava, ovvero vinta dal suo stesso peso, essa si disperdeva in larghezza: ora bianca, ora scura a macchie, a seconda. che era costituita di terra o cenere…’’

 
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Commenti (15)


  1. Come si dice Ugo ” bella precisa e coincisa”!!!


  2. Un fotoreporter ad alti livelli


  3. Grazie a tutti per la condivisione ed i commenti positivi…ad uno scrittore fotoreporter in ”erba”..le stroncature potrebbero essere ”nocive” ! :-)


  4. Molto bello questo fotoreportage, conosco bene la location , e l immagine penultima è sempre nella mia mente da quando la vidi la prima volta, sono sempre rimastra incredula davanti allo spettaolo della pietrificazione…


  5. Grazie Ale… in effetti la pietrificazione non e’ stata causata dalla caduta piroclastica o dalla cenere che ha ricoperto tutto, ma e’ un procedimento successivo, attuato dagli archeologi prima di scavare sul sito dove hanno individuato la presenza di una camera vuota con le ossa. Allora per non perdere la posizione assunta dal corpo di uomo o animale che sia fanno qualche foro di piccole dimensioni dall’alto, prima di scavare, e attraverso questi fori fanno colare gesso o altro materiale liquido che poi si solidifica. A questo punto quindi provvedono a scavare e…il risultato e’ davanti ai nostri occhi…una tragedia immane che commuove tutti…perche’ e’ come una fotografia tridimensionale attuata dalla natura.


  6. un bellissimo reportage,quando ci sono stata anche io sono rimasta moltyo impressionata dalla pietrificazione………complimenti !!


  7. io ci sono stata, ma non ho visto quella zona li…. deve essere davvero impressionante


  8. Grazie Diana e Framcesca,
    anche all’Antiquarium di Boscoreale, vicino Pompei, ci sono molti reperti di quel tipo e tutti impressionanti…ma sapete che il Monte Somma, da cui poi si e’ generato il Vesuvio, prima dell’eruzione del 79 era alto il doppio quasi di oggi ?…con quella esplosione si consumarono quasi 1200 metri di montagna…quasi un’esplosione nucleare…


  9. Ogni ulteriore commento sarebbe superfluo per elogiare il nostro fantastico (di fantasia) “cantastorie”.
    Sei riuscito con il tuo modo di narrare a farci rivivere quei luoghi portandoci in giro con la tua macchina del tempo…
    Tornando alla realtà corre l’obbligo di denunciare l’abbandono di questi siti da parte delle autorità competenti.
    Di dominio pubblico, infatti, la notizia di crolli verificatisi negli ultimi tempi a causa dell’incuria e della mancanza della dovuta manutenzione.


  10. Grazie Gino per l’apprezzamento e lo spirito critico da buon osservatore informato. Nel mio fanta-reportage, ma non tanto…avrai notato che ad un certo punto il gruppo di amici si ritrova con un ingorgo di carri e buoi dovuto alla manutenzione ancora in corso, da qualche annetto, di un tratto di marciapiede…rovinatosi per un terromoto precedente…e vede edifici ancora pericolanti…come vedi anche nelle fanta-storie, ma non tanto, ci rifacciamo alla realta’ odierna…”Mala tempora currunt” !
    Ancora grazie…ciao :-)


  11. …ah!, dimenticavo…anche nella fanta-storia l’Amministrazione pubblica di allora, aveva ”promesso” ai suoi cittadini che entro pochi mesi e …comunque prima dell’autunno del 79 d.c. avrebbe sistemato il tutto…acc…son passati 2000 anni quasi…nel frattempo :-)


  12. Un racconto che ha fatto assaporare la bellezza del luogo a chi, come me, non ci è mai stata! Bravo Ugo! :-)


  13. Grazie Monica…coinvolgere chi legge e’ la miglior gratificazione per chi si diletta a scrivere… Ciao .-)

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