In occasione della XX edizione della giornata FAI di primavera, che si è tenuta nei giorni 24 e 25 marzo, sono stati aperti in Italia 670 Beni, un evento per far conoscere al pubblico l’importanza e il valore del nostro patrimonio storico-artistico e del paesaggio italiano.

All’ingresso di ogni luogo possibilità di iscriversi in loco al FAI, gadget in omaggio (spille, borse eco-compatibili), dépliant di questa edizione della giornata FAI e una breve storia del Bene visitato mentre all’interno dell’edificio alcuni studenti e volontari, molto bravi e preparati, hanno fatto da guida parlando della storia del Bene, dall’epoca in cui fu commissionato fino ai giorni di oggi e spiegando anche in modo dettagliato lo stile degli affreschi e quello che rappresentano.

Per questa ricorrenza a Pistoia è stata aperta la Villa Puccini, in località Scornio, di proprietà del medico pistoiese alla Corte di Cosimo III Tommaso Puccini. La villa settecentesca, rimasta disabitata fino a quando nel 1801 il nipote Giuseppe decise di stabilirvisi, ha l’aspetto tipico del neoclassico con la grande gradinata a doppia rampa di entrata e il colonnato dorico (foto 1).

Al suo interno gli ornamenti dell’atrio d’ingresso (foto 2) e di altre stanze (foto 3) sono opera di Luigi Catani, un pittore di Prato mentre i soffitti, ritraenti scene mitologiche tratte dalle Metamorfosi di Ovidio (foto 4 e 5), sono capolavori dei migliori artisti fiorentini tra cui Giovanni Domenico Ferretti.

Altri decori li ritroviamo nella dimora al piano terreno, detta anche “stanza degli specchi” (foto 6, 7 e 8) in precedenza adibita alle scuderie ma per volontà del mecenate Niccolò Puccini, figlio di Giuseppe, poi trasformata nel proprio appartamento privato.
Molto interessante anche la sala del soggiorno che si affaccia sul giardino. Sulle pareti, dipinti e rilievi con putti, ninfe e satiri che richiamano alla mitologia classica (foto 9 e 10.)

Adesso Villa Puccini è dimora principale della scuola di musica comunale Teodulo Mabellini.

 
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