Presso Castel dell’Ovo, a Napoli, nella Sala delle Prigioni, si terrà fino a domenica 25 marzo, Fragmenta, personale di Giuseppe Falconi, a cura di Federica Coscino.

Di formazione classica, Falconi, artista partenopeo, con la sua opera riesce a creare un gioco di colore e segno, figura e sua fine che, riparte ogni volta e si ripete identico e contrario nella scissione dell’opera. Reduce dalla Collettiva “Pizzarte” a New York, Falconi ha profuso per Fragmenta tutte le sue energie, curando ogni minimo dettaglio, dalla ricerca degli sponsor al montaggio della stessa impalcatura che accoglie le opere e che rappresenta la prigionia delle angosce umane.

La mostra intende “raccontare” i frammenti del percorso visivo come delle vere e proprie “tranches de vie” che, focalizzandosi su “pezzi” di umanità, attinti dal proprio io, si materializzano nelle rappresentazioni. I lavori, realizzati su tela, sono elaborati con lo strumento digitale accompagnato dal calore del tratto pittorico. L’ accostamento della sua formazione classica alle sperimentazioni del digitale permette a Falconi di realizzare opere intrise di tematiche graffianti ma con un linguaggio colto e raffinato.

L’esposizione è affiancata da un video che funge a mostrare l’ossessione e la difficoltà della crescita individuale. Attraverso atmosfere sbiadite, colori rimbalzanti l’età infantile, interni riprodotti dove potersi proteggere dalle paure e spazi di consapevolezza delle occasioni, l’uomo trova la sua dimensione umana, l’artista trova la sua dimensione creativa.

Una mostra da non perdere per la sua essenza di percorso mentale, la sua visione della relatività dell’esistenza, la sua differenza tra colui che esiste e colui che si osserva, per il suo essere uno specchio del coraggio e per il suo insegnamento di imparare a realizzare per guardare e migliorare.

La regia del video è a cura di Gabriele Saurio.

Le foto, a seguire, illustrano:
1) veduta di Castel dell’Ovo, sede della mostra: foto 1;
2) opere in mostra: foto 2- 6.

La pubblicazione delle foto, riproducenti alcune delle opere in mostra, è stata gentilmente concessa da Giuseppe Falconi.

 
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