La chiesa di Santa Sofia in Benevento fu fondata dal Duca longobardo Arechi II intorno al 760 e dedicata a Santa Sofia, ovvero alla Sapienza.
Dopo i gravi danni subiti con i terremoti del 1688 e del 1702, la chiesa fu ricostruita con l’apporto di varie modifiche, tra cui la trasformazione della pianta stellare in pianta circolare.

L’interno della chiesa ha una originale, anzi unica disposizione di colonne e pilastri: al centro si ergono sei colonne, forse provenienti da un Tempio di Iside, disposte ai vertici di un esagono, collegate tra loro da archi sorreggenti la cupola.
All’esterno dell’esagono, in senso circolare, si ergono otto pilastri di pietra calcarea bianca più due colonne ai lati dell’ingresso.
Così il decagono esterno e l’esagono interno danno origine ad un insolito gioco di archi, poggiati su pregevoli capitelli l’uno diverso dall’altro.

Di grande suggestione è il chiostro con ampie arcate in cui si aprono delle quadrifore.
Le sculture dei capitelli raffigurano il ciclo dei mesi, temi biblici, riferimenti a visi umani, scene di caccia, lotte tra uomini ed animali, lotte tra centauri e belve fantastiche.

Nel Museo annesso alla chiesa troviamo reperti preistorici, sculture sannitiche, greche, romane, egizie, medioevali fino all’arte moderna e contemporanea.

Interessanti sono:
• la Sala di Iside con un numero considerevole di opere egizie rinvenute fuori dall’Egitto;

• la Sala della Longobardia del Sud è dedicata al periodo longobardo di Benevento, e vi si trovano resti architettonici, asce e spade da guerra, costumi indossati da guerrieri, gioielli in metallo pregiato ed in osso;

• nella Sala del medagliere sono conservate monete della zecca principesca ed altre bizantine, greche, romane e pontificie.

Nel giugno del 2011 la chiesa di santa Sofia, con il suo chiostro ed il suo Museo, è entrata a far parte del Patrimonio dell’Unesco “I Longobardi in Italia- I luoghi del potere (568-771 d.C,)” grazie alle sue importanti testimonianze della presenza dei Longobardi in Italia.

Nel centro di una sala troneggia la meravigliosa statua (foto n° 10) “Pane e lavoro” di Emanuele Caggiano (Benevento 1837-Napoli 1905), Marmo cm 120x61x95.

 
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Commenti (2)


  1. Interessante… io ci sono stata… ma era chiusa! :(


  2. Conosco bene i luoghi e in modo particolare il museo, perciò mi rendo conto della precisione e della perizia delle tue foto. Brava

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