D’Annunzio e il Vittoriale
Sono orgoglioso e posso considerarmi senza falsa modestia un privilegiato nell’inserire le foto degli interni della Prioria, la casa di Gardone Riviera, dove il Poeta visse dal 1921 al 1° marzo del 1938, giorno della sua morte.
Ringrazio per questa opportunità il Presidente del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri che mi ha concesso in forma privata la possibilità di fotografarne gli interni. Un grazie anche per avermi autorizzato a inserire le foto sul sito di Comuni-italiani.
Da quando Giordano Bruno Guerri è arrivato al Vittoriale il Libro di Pietre Vive, ossia il Vittoriale, ha cominciato a rivivere e le pietre sembra che parlino veramente.
Ringrazio inoltre la guida Umberto Livotto che mi ha accompagnato, lavora da più di 25 anni al Vittoriale, senza di lui non avrei certamente notato i particolari di oggetti e cose che mi sono stati segnalati.
Ovviamente 10 foto non bastano per far vedere la bellezza e la curatezza della Prioria, dove niente è lasciato al caso. Purtroppo non tutte le stanze saranno inserite.
Su d’Annunzio e il Vittoriale è già stato scritto tantissimo e ancora tanto si scriverà, lascio agli storici e studiosi questo compito, io mi limiterò a descrivere i luoghi che andrò a inserire.
Era Martedi primo Marzo 1938 alle ore 20,05 d’Annunzio reclinò il capo sul tavolo della Zambracca, morendo per emorragia cerebrale. “Zambracca” è un nome curioso, un vocabolo arcaico che significa “Donna da Camera”. E’ l’anticamera della zona notte usata dal Poeta anche come studio privato- FOTO NR 1.
FOTO NR 2: I due calmai in argento con il motto d’annunziano che poi è anche il motto del Vittoriale “Io ho quel che ho donato”.
Notare nel calamaio di sinistra la tartaruga che si tuffa e in quello di destra ne esce.
FOTO NR 3: La stanza del Lebbroso. Nulla qui è lasciato al caso. Le pareti sono di pelle scamosciata, per ricordare il saio francescano, il letto ha la forma delle due età: culla e bara (e qui volle che la Sua salma fosse collocata dopo la morte), motti ovunque, vicino al letto una scultura lignea cinquecentesca che rappresenta San Sebastiano martire, al quale dedicò un dramma nel 1911.
Sul tavolino fotografie di donne molto amate: la madre, la sorella Elvira ed Eleonora Duse. L’eccezionale arredo è completato dal quadro a capoletto: San Francesco che abbraccia un lebbroso nelle sembianze del Poeta.
FOTO NR. 4: Il Bagno Blu. E’ il bagno padronale ossia il bagno privato di d’Annunzio. Ci sono circa 900 oggetti, tra ceramiche, statuette, vetri, gessi, bronzi, quadri, servizi da toilette, di particolare pregio le mattonelle persiane.
FOTO NR. 5: L’Officina. E’ lo studio dove il Poeta scriveva. Si accede da una porta piccola e bassa e per entrare bisogna chinare il capo in omaggio all’arte, si distingue dagli altri studi della Prioria per luminosità. Si notano i calchi delle metope del Partenone, fotografie di dipinti di Michelangelo e Mantegna. Ancora un calco: la Nike. Altro arredamento, tre tavoli da lavoro e scaffali con libri e cimeli di guerra. Ancora una volta la Duse: alle spalle del tavolo dove normalmente lavorava c’è la scultura della testa della Duse coperta da un velo e chiamata dal Poeta: “La mia testimone velata”
FOTO NR. 6: La stanza delle Reliquie. In questa stanza il d’Annunzio ha voluto esprimere anche la Sua concezione religiosa. Infatti nel travetto che sorregge le splendide sculture lignee si legge: Tutti gli idoli adombrano il Dio vivo/ Tutte le fedi attestan l’uomo eterno/Tutti i martiri annunziano un sorriso/Tutte le luci della santità fan d’un cor d’uomo il sole e fan d’Ascesi(Assisi) l’oriente dell’anima mortale. Il Leone di San Marco è stato donato al Poeta dal comune di Genova, per il Suo discorso interventista del 5 Maggio 1915. La scritta: Nell’Anniversario della spedizione dei Mille l’Italia è fatta ma non compiuta.
FOTO NR 7:Veranda dell’Apollino. E’ una delle poche stanze illuminate con luce naturale, con lo scopo di far filtrare verso la camera da letto la luce proveniente dalla veranda. Un luogo ideale per la lettura. Il nome della stanza è dato dal gesso di un Kouros greco arcaico i cui occhi furono dipinti di azzurro dallo stesso d’Annunzio, che gli pose anche sul polso un fascio di spighe. Ancora calchi delle metope del Partenone, sui tavolini e sulle mensole numerosi oggetti.
FOTO NR. 8:Scrittoio del Monco . Così chiamato in quanto sull’architrave della porta d’entrata è scolpita una mano mozzata e scuoiata rossa di sangue con il motto in latino “Recisa quiescit” = Tagliata riposa. Un’ambiente semplice. Sulle cornici superiori 4 frasi tratte da scritti di Leonardo da Vinci, in quella frontale leggiamo: “Se tu vuoi che la tua casa ti paia grandissima pensa al sepolcro”.
FOTO NR 9: Stanza della Musica. Arredata dal d’Annunzio che fu molto attento alla funzionalità per creare un ambiente con perfetto isolamento acustico. Ovunque oggetti simbolo. Qui c’era il pianoforte Steinway, suonato da Liszt e dopo la morte di d’Annunzio donato al Museo della Scala.
FOTO NR 10. Stanza della Cheli.. Era la sala da pranzo, chiamata della Cheli dal nome della grande tartaruga (Guscio autentico) morta nei giardini del Vittoriale per indigestione di tuberose. messa sul tavolo degli ospiti come avviso: non esagerate nel mangiare. L’ambiente è di stile decò tutto rivestito in legno laccato. e dorato. In una nicchia il busto di Antinoo.
Avanti ieri è stato presentato a Roma il vasto programma della stagione Teatrale del 2012.
In un anfiteatro all’aperto con scenografia naturale unica si potrà assistere a spettacoli di vario genere.
Teatro Vittoriale – Festival del Vittoriale Tener-a-mente
Via al Vittoriale, 12 – 25083 Gardone Riviera, Brescia
Web: www.anfiteatrodelvittoriale.it – Mail: info@anfiteatrodelvittoriale.it
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MAURY54:
Grazie Vi
Per tuo gradito commento
Sicuramente la magia non e mancata
Un caro...
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Viviana Bernardini:
Quella luce blu ha qualcosa di magico...davvero ci hai regalato la magia di una ...
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MAURY54:
Grazie Kris,
onorato che il primo commento sia il tuo.
Non poteva essere alt...
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Kris:
Che dire: non poteva andare diversamente!
Grazie, Maurizio, per la tua esaustiv...
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Kris:
Grande reportage! Sul sito ho ritrovato tutto ciò che mi stupì durante la visi...
Commenti (10)
PAOLA ADAMI scrive:
bellissimo il Vittoriale, prima o dopo ci ritornerò, grazie per avermelo rispolverato.Bellissime le foto e la descrizione del reportage, complimenti
Marcello Di Sarno (Redazione) scrive:
Grande esclusiva, Maurizio! Dev’essere stata una bella emozione varcare la soglia del Vittoriale. Ringrazia a nome di Comuni-Italiani.it il presidente Giordano Bruno Guerri che personalmente stimo tantissimo come studioso e giornalista.
MAURY54 scrive:
Grazie Marcello.
L’emozione è stata maggiore sapendo di entrare con la macchina fotografica e poter fotografare.
Lunedi invierò il link del Rèportage alla Segreteria del Vittoriale e così verrà visto il tuo commento e magari confidiamo in una risposta del Presidente.
Un saluto e Buon fine Settimana
MAURIZIO
photo studio scrive:
Un bellisimo reportage che mi ha fatto rivivere l’emozione e il senso di sacralità che ho provato tutte le volte che ho visitato il Vittoriale.
MAURY54 scrive:
Grazie Gianfranco per il tuo commento.
Non lo so quant’è che non visiti il Vittoriale, ma negli ultimi 2 anni si sono aggiunti 2 nuovi Musei: Il D’Annnunzio Segreto e il Museo dell’Eroe.
Il parco è molto curato, le fontane sono state ripulite.
Con l’aggiunta di tutto questo merita senz’altro una visita.
Un saluto
Maurizio
lazzarini scrive:
Che invidia! e io che su D’Annunzio e l’impresa di Fiume ci ho scritto un libro e il Vittoriale l’ho visto molti anni fa! Debbo tornarci. Grazie Maurizio di questo bellissimo reportage.
MAURY54 scrive:
Laz, Grazie per il gradito commento.
ma lo sa il Presidente che hai scritto un Libro sull’impresa di Fiume???
Se ritorni fammelo sapere.
Un caro saluto
Maurizio
graziam scrive:
Caro Maurizio,
ammutolita e commossa ti arrivino i miei sinceri complimenti sia per gli scatti che per l’articolo: sei un grande!
Un carissimo saluto
Grazia & s.
arzan scrive:
Complimenti per il reportage e… un po’ di invidia per la libertà di fotografare che hai avuto. Fatico a comprendere i divieti di scattare foto, comunque il tuo “pezzo” fa venire voglia di visitare il Vittoriale. Se mi permetti una battuta, di certo il minimalismo non era nelle corde di D’Annunzio… poveri domestici quando dovevan spolverare …
Rosy76NA scrive:
Complimenti per i dettagli!