Il Museo PAN di Napoli ospita fino al 19 febbraio la mostra del pittore Bruno Di Bello, nato a Torre del Greco nel 1938.
L’artista, che ha iniziato a dipingere all’età di 18 anni, è un noto esponente dell’arte contemporanea italiana impostosi sin dalla seconda metà del ‘900.

L’ultima sua esposizione a Napoli fu la mostra “Terrae Motus” in seguito al sisma che sconvolse Napoli e l’Irpinia nell’80.

Durante un periodo di astensione dalla pittura tradizionale, l’artista si è dedicato allo studio ed alla sperimentazione delle nuove tecnologie e dei programmi informatici che trasformano le immagini, esplorando le geometrie dei frattali.

“La pittura figurativa o comunque quel genere di arte in cui si dimostrava l’abilità con il pennello secondo me è finita” sono le asserzioni di Bruno Di Bello.
“Ho sempre seguito le teorie del matematico Benoit Mandelbrot; lui sosteneva, quando ancora non esistevano i computer, che le forme in natura potevano essere spiegate con formule matematiche”.

Ecco quindi una nuova produzione di pezzi unici realizzati per Capri e Rio de Janeiro.
Sono circa 15 stampe digitali su tela, realizzate al computer, alcuni lavori preparatori ed un’opera inedita, A Bao A Qu, realizzata per questa esposizione.

Lo scorso anno 2011 a Capri, negli ambienti della Canonica della Certosa di San Giacomo, è stata allestita la mostra “Fractals & Other” visitabile dall’11 giugno al 15 luglio.

La stessa esposizione gli è stata dedicata dal Brasile, nel Museo MAC di Rio de Janeiro, aperta dal 6 agosto al 2 settembre 2011.

Adesso le sue opere sono esposte al Museo Pan sino al 19 febbraio.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento