A Morano Calabro il Museo di Storia dell’Agricoltura e della Pastorizia: uno scrigno di antichi tesori reperiti e raccolti nello storico Palazzo Salmena, uno dei più antichi edifici del centro storico è gestito dalla Cooperativa “Perla del Pollino”.
Nel Museo è allestita un’esposizione di numerosi attrezzi da lavoro, utensili, oggetti di uso domestico, corredati da tavole illustrative e documentazione relative alla cultura materiale del passato. L’intento è quello di riflettere sulla realtà agro-pastorale dei tempi passati a Morano Calabro e in tutta la vasta zona del Pollino per mezzo di testimonianze di varia natura sistematiche, rigorose costituite da fonti scritte e orali, da materiali quali quelli iconografici, fotografie dell’epoca e cartine del luogo e da analisi storica del contesto naturale ed agrario considerando i fattori più propriamente economico-sociali della popolazione contadina.
Il Museo è diviso in nove sezioni:
• Il territorio ed il paesaggio agrario;
• L’assetto della proprietà terriera;
• I rapporti di produzione nelle campagne e la popolazione agricola;
• Il lavoro agricolo;
• La pastorizia e i pastori;
• L’edilizia rurale;
• L’interno della casa contadina;
• Le industrie rurali: la lana e la seta;
• I mulini e le gualchiere.
Nell’ottava sezione si trovano due telai sfuggiti alla distruzione (foto) che si intende far rivivere, anche per poche ore. Il settore laniero locale produceva soprattutto l’arbascio (pannolano greggio e dozzinale dalla lana delle pecore nere), con il pregio di essere quasi impermeabile all’acqua e la fiandina o flandina (pannolano più fine e di vario colore).
Quando alla fine dell’ottocento si chiusero le fabbriche tessi li che trattavano la lavorazione della lana, la trattatura, torcitura e filatura della seta, e che dal 1850 costituivano una delle voci maggiori dell’economia locale, vi fu a Morano Calabro un incremento dell’industria tessile domestica con un aumento del numero dei telai da 15 a 45.
Foto n. 1: un bellissimo telaio manuale proviene da Frascineto, piccolo centro di origine albanese in provincia di Cosenza;
foto n. 6: incannatoio a manovella – strumento tipico delle lavorazioni tessili, adoperato per trasferire il filato dall’arcolaio alle spole in vista dell’orditura.
La “Perla del Pollino” Coop. offre pacchetti per scolaresche (laboratori didattici) e gruppi con Guide turistiche altamente qualificate. Propone mostre, convegni, escursioni, conferenze e visite ai centri storici, alla scoperta dei piccoli “borghi” e loro stradine medievali, chiese, musei e fortificazioni sveve, compresi di materiale divulgativo e promuove le tradizioni culturali e gli usi delle popolazioni del luogo.
Visite: tutto l’anno tranne il lunedì (aperto solo su prenotazione)
Orari: matt. 9.30-12.30 pom. 15.30-18.30
Referte: Erminia Di Lorenzo
Contrada Cultura n. 2 – Morano Calabro
Tel. 0981/30372 – 340/6606620/7067534
349/2130346
E mail: dilorenzo.erminia@alice.it
www.museoagropastoralemorano.org
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Diana Cocco:
grazie lindor...
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lindor:
foto molto belle e reportage proprio interessante! :)...
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Diana Cocco:
@ stefy - interessante sì ;)...
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Diana Cocco:
@ Ross mi associo ai complimenti alla Cooperativa :)...
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Diana Cocco:
grazie Adriano ;)...
Commenti (13)
SuperAdi scrive:
Molto interessante!
bagli scrive:
Bello! un pezzo di storia meriodanale.
PAOLA ADAMI scrive:
meno male che cè ancora qualcuno che non butta via nulla, bello e interessante
Kris scrive:
Bellissimo! Le antiche usanze mi affascinano!
Diana Cocco (Senior) scrive:
grazie Adalberto – bagli – paola e Kris; meno male che c’è chi ancora da importanza alla storia e la tramanda
Adriano Di Benedetto scrive:
Reportage pieno di ricordi, molto bello complimenti
Rossella De Amici scrive:
Brava Diana e complimenti alla Cooperativa per l’iniziativa.
Stefyb67 scrive:
Molto interessante.
Diana Cocco (Senior) scrive:
grazie Adriano
Diana Cocco (Senior) scrive:
@ Ross mi associo ai complimenti alla Cooperativa
Diana Cocco (Senior) scrive:
@ stefy – interessante sì
lindor scrive:
foto molto belle e reportage proprio interessante!
Diana Cocco (Senior) scrive:
grazie lindor