Una delle consuetudini che i coltivatori hanno dovuto abbandonare per esempio è stata quella di stipare le olive raccolte nei sacchi, dove si sviluppavano rapidamente muffe, oggi le olive dopo la raccolta vengono subito depositate in grandi ceste di plastica traforate: ciò consente il circolo d’aria.

L’uliveto si diffuse sul Garda grazie ai Monaci Benedettini, sulle sponde del lago l’ulivo sfiora la sua resistenza alle temperature qualche volta di un inverno severo e sui fianchi della montagna lo troviamo anche ad una altezza di 500mt.

Nella zona della Valtenesi quella dei frantoi può essere una delle piste da percorrere per scoprire il territorio.

Lungo la Gardesana, nel Comune di Toscolano-Maderno ai confini con il Comune di Gardone Riviera, una deviazione porta alla frazione di Bornico, qui troviamo un frantoio addossato al monte, uno dei pochi dove ancora con la macina si lavorano olive, che provengono dalle piccole proprietà di centinaia di olivicultori.

Ringrazio il proprietario Pollini Marco, che mi ha permesso di fotografare le varie fasi della lavorazione, la moglie Vantini Emanuela che mi spiegava la lavorazione accompagnata dalla piccola figlia Alessia che durante la visita non mancava di dare le sue spiegazioni.

FOTO NR. 1 – Il frantoio del Bornico – Via Oleificio, nr 1 – Toscolano-Maderno -www.frantoiodelbornico.it

FOTO NR. 2 – Dopo essere state pesate le olive vengo raccolte in apposite ceste

FOTO NR 3 – Questa macchina toglie le foglie alle olive per poi lavarle

FOTO NR 4 – L’antica macina al lavoro

FOTO NR 5-6-7-8- Varie fasi di lavorazione

FOTO 9 -10 Difendiamo la nostra economia: “Acquistiamo prodotti Italiani”

 
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