Nel comune di Pratovecchio in località ROMENA si trovano a poca distanza fra di loro una pieve romanica tra le più conosciute del Casentino ed un castello dall’importante storia.

Entrambi sono contornati da un paesaggio affascinante quale è il meraviglioso panorama del Casentino che si può godere nei loro pressi e per la loro bellezza (illustrata nelle foto a corredo di questa breve descrizione) meritano sicuramente una visita.

La Pieve di Romena
La Pieve di San Pietro di Romena fu costruita alla metà del XII secolo a partire da una precedente chiesa del VIII secolo i cui resti sono visibili sotto il presbiterio accedendovi attraverso una scala situata nella navata di destra.

La struttura attuale è molto rimaneggiata rispetto all’originale; ad esempio la facciata, semplice e rustica a pietre conce, è un rifacimento del 1700 allorquando la chiesa subì un notevole danneggiamento a causa di un terremoto.

Di notevole rilievo nella parte posteriore della Pieve la bellissima abside a due ordini di arcate con finestre bifore e una trifora ed a sinistra della facciata il campanile dalla struttura massiccia.

All’interno della chiesa non si trovano opere d’arte significative ma l’architettura è molto suggestiva con le sue tre navate sorrette da colonne di macigno (i cui capitelli sono ornati con fogliami e figure di pregevole fattura) ed il soffitto a travatura scoperta.

Il Castello di Romena
Il Castello di Romena è situato poco sopra la chiesa in cima ad un poggio in posizione dominante sul Casentino e su Pratovecchio ed è stato costruito sicuramente prima del 1100.

E’ famoso, oltre che per la sua bellezza (visibile tutt’oggi anche se sono presenti solo alcuni resti) per la storia di Mastro Adamo da Brescia che per conto dei Conti Guidi (proprietari del castello fin dal XII secolo e dominatori della zona) falsificava i fiorini d’oro della Repubblica di Firenze.
Mastro Adamo dopo la sua cattura fu condannato a morte e giustiziato nei pressi del castello e tale episodio è narrato da Dante Alighieri (vissuto per qualche periodo nel castello) nel canto XXX dell’Inferno.

Nel XIV secolo il castello, che aveva un aspetto molto diverso dall’attuale in quanto formato da un palazzo signorile, un cassero, tre cerchie murarie e da 14 torri con all’interno delle mura le abitazioni degli abitanti ed un piccolo ospedale, venne acquistato dal comune di Firenze.

Parte di tali costruzioni sono andate distrutte nel corso delle varie guerre ed a seguito del terremoto nel 1579 che ridusse il castello in un rudere; l’attuale configurazione del castello è quella conseguente ai restauri promossi dal conte Ottaviano Flamini e presenta il cassero, tre torri e parte delle tre cerchie murarie, tutte costruzioni imponenti che lo rendono tuttora splendido.

L’ingresso al castello attualmente avviene a nord dalle cosiddette Porta Gioiosa e Porta Bacia; una volta al’interno attraverso una torre con ponte levatoio e fossato si accede al Cassero mentre dalla parte opposta c’è la Torre delle Prigioni e fra loro la Piazza d’Armi.

Di recente il castello è diventato anche Museo Archeologico e delle Armi con alcune sale espositive di reperti etruschi (che non sono della zona) di elevato interesse storico-artistico ed una Sala d’Armi ove sono visibili frecce e coltelli in silice di età neolitica insieme a varie armi di età più moderna.

 
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Commenti (5)


  1. adoro gli interni in pietra nuda e senza sfarzi delle pievi romaniche, più di altre danno la sensazione di trovarsi in un luogo di preghiera.


  2. Ringrazio Marcello per il commento e dal momento che adora le pievi romaniche (delle quali il Casentino abbonda) cercherò di fare altri fotoreportage su tali soggetti andando a ricercare anche le foto degli anni precedenti.


  3. Le foto sono veramente bellissime e il posto è sicuramente da visitare. Pieno apprezzamento.


  4. Belle riprese…….qui ci sono stata e posso garantire che il servizio è ben confezionato.

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