Le origini dell’Infiorata genzanese risalgono al lontano 1778, quando venne preparato il primo tappeto floreale in occasione della festa del Corpus Domini.
La prima vera infiorata fu fatta però nel 1782, quando gli abitanti della via fecero per la prima volta i tappeti floreali insieme al centro della strada, per il passaggio del Santissimo Sacramento.
Dalla fine dell’800 l’Infiorata ebbe una sostanziale trasformazione: la realizzazione dei tappeti floreali non era più affidata unicamente agli abitanti di questa singola via, ma all’intera comunità cittadina.
Attualmente l’infiorata si svolge in via Italo Belardi, già via Livia, la via che congiunge Piazza IV Novembre alla Chiesa di Santa Maria della Cima.

L’Infiorata del 2011 si è svolta 18-19-20 giugno, con la realizzazione di 17 tappeti floreali, la maggioranza dei quali riprendeva il tema dell’anniversario di 150 dell’Unità d’Italia.

Per la realizzazione dei quadri, disegnati sul selciato il giorno prima (solitamente venerdì), occorrono, oltre alle essenze vegetali, almeno 350.000 fiori; i singoli petali vengono utilizzati dagli infioratori così come i colori di una tavolozza dai pittori: il giallo della ginestra, Il giallo chiaro dei petali di rosetta, l’azzurro della torrena, il rosso dei garofani, il verde del bosso e del finocchio selvatico, l’avano della crusca del grano, il marrone dei frutti essiccati si sausa.

Una piccola curiosità: Nel 1875 Garibaldi durante un’infiorata fatta in suo onore invitato dalle autorità genzanesi a passare sul tappeto di fiori, si rifiutò dicendo: “Certe cose divine non si calpestano”.
Ed ora, dopo 136 l’Infiorata è sempre più conosciuta, ammirata e divina.

Nelle foto:
1. La panoramica di tutti i diciassette quadri floreali.
2. Un particolare – volto femminile rappresentante la Gioia del primo tappeto “…Omaggio a tutte le donne… (Instancabili creature)” ideato da Silvia D’Onorio.
3. Un particolare del secondo tappeto “Cara Italia” ideato da Selma e Parvin Gabbarini, in primo piano il dépliant con la descrizione dell’opera.
4. Tappeto ornamentale numero 12 davanti al Municipio ideato da Gina Raponi, creato con i soli colori della bandiera italiana – VERDE dei prati toscani, BIANCO della neve delle Alpi, ROSSO del sangue dei caduti.
5. In primo piano quadro numero 9 “Semplicemente” ideato da Eleonora e Massimo Sciatella e dedicato al nuovo beato Giovanni Paolo II.
6. Visibili a destra “le voci della Natura” di Antoine Cesaroni e a sinistra “Buona vita!” di Margherita Pistelli.
7. La panoramica dei tappeti verso la piazza, in primo piano sempre “le voci della Natura”
8. Un addetto all’annaffiatura dei petali.

 
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Commenti (19)


  1. brava Ju – bel reportage – una novità (ah ah ah – stessa idea) diana


  2. Ci sono andata grazie a te. :)


  3. un bell’incontro, come sempre con te :devil …tta

    e,…. però … ti ho scattato una foto con un cartellino “strano” … ohi ohi ohi – chiederò a Massimo :faccina che ride


  4. Belle belle
    Brava brava ;)


  5. Bellissime anche queste, ognuno di voi ha scattato particolari diversi e proprio in questo sta il bello della fotografia, ognuno esprime ciò che più lo colpisce…


  6. E brava Ju, bel reportage!


  7. Great Job! Una splendida infiorata :)


  8. quanti fioriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii :-) grazie


  9. non sapevo esistesse un evento così, dalle tue belle foto ne sono venuta a conoscenza….grazie Giusty


  10. Grazie Giustina! anch’io non ho mai visto un’infiorata.. adesso, almeno, vedo di che cosa si tratta. Descrizione interessantissima e foto molto belle! Ciao!


  11. Brava Ju, una manifestazione decisamente affascinante.


  12. Grazie a tutte queste bellissime foto anch’io ho visto l’infiorata! Grazie per averle riportate qui!


  13. Brava Giustina! Forse Garibaldi non sapeva che lo “spallamento” viene fatto dai bambini… Gli unici che possono permettersi di calpestare tali bellezze!


  14. UNA INFIORATA VIVA
    È segnata la sorte
    de l’Infiorata:
    una sparata de corolle morte.
    Ma da Santa Maria
    de la Cima se sfrena una cascata
    de majette color ginestra, sàusa,
    papavero, turrena
    e arriva fino in piazza.
    Una Infiorata viva.

    (Mario dell’Arco, 1991)
    A Genzano, dove visse per parecchi anni, ancora molti ricordano il poeta-architetto Mario dell’Arco.


  15. Ciao Justy,

    Semplicemente splendido.
    Complimenti e grazie per averlo proposto.

    Un caro saluto dal Lago

    Maurizio


  16. Bel reportage.
    Sapevo esattamente cos’è una infiorata.
    Mi ero organizzata il viaggio, non per Genzano, per Spello ….ma mi è saltato tutto.
    Mi consolo guardando le tue belle foto.
    BRava Justina e…….beata te.


  17. Coloratissimo reportage. Complimenti. mario

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