Ogni anno il 16 gennaio, in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, patrono di Novoli, una cittadina in provincia di Lecce, si assiste a un rito di origini antiche in grado di affascinare grandi e piccoli.
In sua devozione, infatti, si costruisce un falò di 25 metri di altezza e 20 metri di diametro, comunemente chiamato Fòcara

La Fòcara di Novoli viene realizzata da oltre trecento anni ed è un grande monumento d’arte contadina, oggetto dalle qualità estetiche specifiche, per forma e materiali, sapientemente costruita da circa cento volontari e dai maestri costruttori d’arte contadina, con circa 100.000 fascine di tralci di vite recuperati dalla rimonda dei vigneti, e viene realizzato dai maestri pignunai, gli unici a conoscere la tecnica che consente di non far crollare il tutto.

Per la costruzione della Fòcara occorrono un centinaio di persone piuttosto prestanti, in grado di restare ore e ore in piedi sui pioli delle scale utilizzate per trasportare i fasci i quali, una volta giunti in cima, vengono sistemati alla perfezione. Sulla cima della struttura, infine, viene posta l’effige raffigurante il Santo e che verrà poi fatta bruciare il giorno dell’accensione.

L’accensione del falò avviene attraverso un’installazione di fuochi pirotecnici e il suo fuoco, non appena appiccato, arde per tutta la notte, mentre la piazza è piena di migliaia di persone che trascorrono il loro tempo al ritmo della musica popolare salentina. Ciò che affascina particolarmente, inoltre, è lo spettacolo delle fasciddre, le caratteristiche faville che, librando leggere nell’aria, creano quella che viene chiamata pioggia di fuoco.

 
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