Il Diritto di Interpretare la Bellezza “Fotograficamente”

“Un sassolino nello stagno” con queste parole di Claudia Rocchini, fotografa e giornalista della rivista Fotografia Reflex si è concluso il Convegno che oggi Lunedi 7 Marzo si è svolto all’Auditorium del Vittoriale degli Italiani. Una giornata speciale dedicata alla fotografia, ma soprattutto si è toccato il tema del divieto di fotografare soprattutto nei luoghi d’arte e di cultura, in base alla normativa vigente.

L’iniziativa è nata grazie alla collaborazione, tra la rivista FOTOGRAFIA REFLEX, LA FONDAZIONE DEL VITTORIALE DEGLI ITALIANI E CON IL SUPPORTO TECNICO DI NITAL ITALIA. Giordano Bruno Guerri, Presidente del Vittoriale si è reso disponibile sostenendo (il titolo del convegno è Suo): Il diritto di interpretare la bellezza e per la prima volta le porte della casa del D’Annunzio, “La Prioria”, sono state aperte e 12 fotoamatori precedentemente selezionati tramite un concorso hanno potuto fotografarne gli interni, con attrezzatura Nikon.

Al dibattito erano presenti: La Signora Caterina del Consiglio di Amministrazione del Vittoriale che con l’introduzione ha portato i saluti del Presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri, ha ricordato che D’Annunzio era un amante della fotografia e ogni Suo libro doveva essere pubblicato con una Sua foto, Claudia Rocchini moderatrice dell’incontro, Giulio Forti Direttore di Fotografia Reflex che ha trattato il tema: “Come Preparasi per fotografare in luoghi critici”, Gianfranco Arciero, da trentanni esperto in legislazione fotografica con il tema: “Vietato fotografare dalle origini a oggi”, Vanda Bifani che ha curato la fondazione Paul Getty (California) con il tema: “La ripresa Professionale dell’opera d’arte permessi e soluzioni”, Roberto Bachis di Nital Italia con il tema: “Attrezzatura per fotografare interni e esterni” Tutt’oggi FOTOGRAFARE = VIETARE.

Alcune curiosità sui divieti: Una legge del 1942 ancora in vigore: chi con una macchina fotografica transita (attenzione non fotografa) nelle vicinanze di zone militari, potrebbe essere arrestato per SPIONAGGIO, Napoleone III° dopo la Battaglia di Solferino e San Martino (1859) vietò ai fotografi di avvicinarsi ai campi di Battaglia in quanto molti dei feriti i primi giorni vennero abbandonati a se stessi e morirono per fame o dissanguati. Nel 1861 e precisamente il 28 Novembre lo stato Pontificio nel nome del Cardinale Patrizi emana una disposizione che tutti i possessori di macchina fotografica dovranno farne denuncia alle autorità di polizia, pena l’arresto. Nel 1926 per esercitare l’attività di fotografo bisognava farne richiesta alla Questura. Tale licenza si otteneva dopo che gli organi competenti avevano raccolto informazioni sulla personalità del richiedente. Nei luoghi invece che fanno appello al divieto di fotografare riferendosi alla legge sulla Privacy niente di più infondato: la legge sulla privacy riguarda soltanto i dati personali ma in nessun comma si parla di DIVIETO FOTOGRAFICO.

Così oggi al Vittoriale grazie a Bruno Giordano Guerri si è fatto da apripista, buttando un sassolino nello stagno, magari come diceva Claudia Rocchini forse non servirà a niente, ma l’importante è che l’iniziativa esca dalla cittadella del Vittoriale per una maggiore tolleranza fotografica sia a scopo di studio o ricerca sia per uso privato.

(Foto storica in Bianco e nero: Gabriele D’Annunzio, Benito Mussolini, L’architetto Maroni sul M.A.S. della Beffa di Buccari in navigazione sul Lago di Garda, Mentre la foto aerea della Citadella del Vittoriale è una riproduzione)

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