La mostra è stata inaugurata il 10 Febbraio, a Padova, presso la galleria Cavour. È una mostra d’arte contemporanea sul tema dell’amore e della violenza, in particolar modo violenza subita dalle donne.

Espongo 27 artisti e quanto segue in parte è quello che le curatrici hanno riportato sul catalogo:

“Questa mostra nasce come atto politico – in quanto è, prima di ogni altra cosa, un atto d’amore. Verso l’amore, verso l’arte, verso la bellezza.
Era da un bel po’ che noi, le due curatrici, ci tenevamo d’occhio: ci piaceva il nostro reciproco modo – affine e complementare – di raccontare.

Muovendo emozioni profonde, scegliendo le strade in salita, mai l’approccio grand publique, cercando di rilanciare sempre. Di una cosa eravamo forti: entrambe godiamo della stima di validissimi autori e che eravamo certe avrebbero accettato questa sfida insieme a noi. Perché volevamo parlare seriamente di violenza. Senza il gridato modaiolo, lontano dai soliti abusati schemi di rivendicazione: al di fuori dai giorni concessi e stabiliti, intercettando quegli uomini e quelle donne che, attraverso uno sguardo sensibile e privilegiato, fossero antenne e testimoni del vasto raggio di azione della violenza.

“Love and Violence” è un manifesto di denuncia contro la violenza, primariamente contro la violenza sulle donne ma esteso a tutte le forme di violenza e si costituisce come momento di riflessione sociale e culturale per suggerire la speranza e la possibilità di una soluzione.

Questa mostra nasce quindi dalla necessità di affrontare il nodo cruciale, di riportare a galla l’urlo, di guardare il mostro per quello che è. Ma anche dalla necessità di sanare ferite sociali, di portare equilibrio attraverso la conoscenza…

…In questo viaggio nella complessità delle relazioni, la violenza ci ha graffiato l’anima. Dalle nostre ferite abbiamo però attinto consapevolezza e coraggio. Perché il nostro atto politico è la scelta dell’amore.

È con l’amore e con la bellezza che vogliamo rifondare il mondo.
In questo l’arte è sempre nostra complice, nostra madre, nostra sorella.”

Non è facile per me la scelta delle opere e istallazioni da inserire dovrò escluderne non poche e cercherò tra quelle scelte di far comprendere il messaggio che questa mostra vuole trasmettere.

Le curatrici sono a disposizione di associazioni, centro aiuto donna, e tutti quei gruppi coinvolti attivamente nel sociale interessati ad approfondire le tematiche della mostra con una visita guidata.
Per informazioni: 347-6936594 oppure info.loveandviolence@gmail.com

La mostra “Love and Violence” a cura di Barbara Codogno e Silvia Prelz è organizzata dal Comune di Padova, Settore Cultura Turismo Musei e Biblioteche e patrocinata da la Nuova Provincia di Padova, con il sostegno di Confartigianato Imprese Veneto e Assosomm – Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro. “Love and Violence” rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 2 aprile ad ingresso libero, dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.

Fotoreportage
Foto 1 (entrata) – artista Gesine Arps. Il testo scritto sulla camicia da notte riporta un documento del 1895 riportante i doveri delle spose secondo la Chiesa Cattolica, il vecchio mastello allude al fatto che “i panni sporchi si lavano in casa”;
Foto 2 – artista Marta Czok; titolo opera “Then in Heaven”. Ancora una volta chiamata in causa la Chiesa che fino a qualche secolo fa dubitava che la donna avesse un’anima. Ogni calamità era attribuita a qualche poveretta che veniva accusata di stregoneria e in seguito condannata al rogo;
Foto 3 – artista Emanuela Callegarin; titolo “Ratto di Prosperina”. Il dipinto rappresenta una donna statua in marmo bianco con un corpo che reca evidenti tracce di violenza;
Foto 4 – Violenza e lettere di donne che l’hanno subita, nell’ampolla e sulla camicetta il sangue versato;
Foto 5 – artista Franz Chi; titolo opera “Artiflex Artificialis”. Tema al quanto attuale l’artista ha creato dei corpi femminili che subiscono e patisce la violenza della tecnologia moderna, compresa la chirurgia estetica;
Foto 6 -artista Francky Criquet. Titolo opera “”Une Femme crucifièe”” [Una donna crocifissa];
Foto 7 – artista Baerbel Schmidtmann; titolo opera “”Donna incatenata”“;
Foto 8 – artista Ketra; titolo opera “Quaranta”. Quaranta sono i giorni che sono trascorsi dal ritrovamento del corpo di una giovane prostituta, corpo in avanzato stato di decomposizione. Ketra oltre a questa immagine ne ha esposte altre 40 suddividendo il corpo della giovane e il quarantunesimo giorno ne svela l’identità cercando di ricucirne il volto;
Foto 9 – artista Nabil Boutros; titolo opera “Oggetto oscuro” Ha capovolto la situazione mettendo il velo a uomini arabi;
Foto 10 – artista Giovanni Oscar Urso. Crisi sociali e abusi sui minori.

 
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