Ferro, Fuoco e Sangue – Vivere la Grande Guerra
Questo è il titolo di una mostra spettacolare che la città di Vicenza, nella splendida cornice di Palazzo Chiericati, ha voluto dedicare a distanza di cento anni alla Grande Guerra.
La terra vicentina con montagne come il Pasubio, il Novegno, il Cengio, il Cimone, il Grappa, l’Ortigara e l’ Altopiano dei 7 Comuni, che furono protagoniste della immane tragedia, restituisce a tutt’oggi resti di poveri soldati, ma anche frammenti di oggetti utilizzati durante il conflitto.
Questi oggetti sono stati raccolti come sono stati generati dalla guerra e restituiti dopo un secolo.
Così resti di scarpe chiodate, reticolati, maschere antigas, elmetti, proiettili, pinze tagliafili, borracce, sono riproposti senza essere ritoccati o modificati.
Il fotografo Giuliano Francesconi, inoltre ha guardato e studiato nei minimi particolari questi resti e con uno still life straordinario, ha creato delle gigantografie fotografiche degli oggetti che sono esposte in un percorso di straordinaria sensibilità e scenografia ed è riuscito a rappresentare in immagine alcuni dei temi della tragica modernità della Grande Guerra con foto di intensa narrazione storico-artistica.
La mostra si divide si divide in 10 sezioni, che sono accompagnate da altrettanti pannelli descrittivi: “fuoco”, “rumore”, “paura”, “fame”, “sete2, “freddo”, “fango”, “brutalità”, “riparo”, “attesa”.
Alcuni dati: nessuno saprà mai con precisione quanti sono i soldati caduti nelle Prima Guerra Mondiale, la cifra convenzionale dice 9.000.000 (nove milioni), ma secondo gli storici è puramente indicativa. Una media di 5.750 morti al giorno, ogni giorno per tutti i quattro anni del conflitto (1914-1918).
Solo sul fronte italiano l’esercito posizionò nei 1260 giorni di guerra: 3135 km di filo spinato; furono sparati 3 miliardi e 700 milioni di colpi di fucile e mitragliatrice; dalla relazione ufficiale del Comando Supremo Italiano si legge che da maggio 1915 a novembre 1918 furono sparati 42.000.000 (quarantadue milioni) di colpi di cannone, 1.000.000 quelli di bombarde e furono lanciate 22.000.000 di bombe a mano: in media assommando il tutto furono sparate e lanciate 51.587 bombe al giorno. Caduti italiani 650.000, ciò significa in media 516 caduti al giorno.
La Prima Guerra Mondiale ha dato inizio alla prima guerra chimica moderna. Il 22 settembre del 1915 i tedeschi nel saliente di Ypres in Francia, aprirono 4000 bombole contenenti 168 tonnellate di cloro dirigendo il getto verso le divisioni francesi e una divisione canadese; l’effetto fu devastante, migliaia di uomini caddero in stato comatoso e morirono.
Sul fronte italiano il primo attacco con gas tossico (cloro+ fosgene) fu condotto dagli austro-ungarici il 29 giugno 1916, sul monte San Michele (Carso –Isontino). Tra le 5:00 e le 5:30 del mattino dei circa 8000 soldati italiani in linea, 6.432 passarono dal sonno alla morte. I moribondi vennero massacrati da due reggimenti ungheresi che si avventarono sui corpi con le mazze ferrate. Raccapriccianti sono i racconti dei pochi sopravvissuti.
Come scritto nel catalogo della mostra: “quanto esposto è una documentazione palpitante che forma un insieme di dolorosa poesia rivelandosi un triste capolavoro di verità, il tutto ci invita al silenzio e alla riflessione, componenti essenziali del saper vedere”.
Fotoreportage
Foto 1 – I manifesti della mostra;
foto 2 – una sala espositiva con oggetti rinvenuti e foto riguardanti il tema della fame;
foto 3 – pallottole ritrovate;
foto 4 – pinze tagliafili;
foto 5,6 – le terribili mazze ferrate;
foto 7 – maschere antigas (le prime in dotazione al nostro esercito furono delle garze imbevute di una sostanza che non servivano a niente, in seguito furono acquistate dagli inglesi e francesi);
foto 8 – per il tema riguardante la sete “bottiglie ritrovate”;
foto 9 – oggetti vari;
foto 10 – lanciafiamme e filo spinato;
…e tanto altro ancora
La mostra resterà aperta fino al 26 febbraio 2017
www.museicivicivicenza.it
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MAURY54:
Kris Come sempre Gentilissima,
ti ringrazio per il generoso commento.
Un salu...
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Kris:
Interessante reportage dedicato alla Donna. Belle foto Maurizio, peccato che non...
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MAURY54:
Grazie Cristina,
veramente gradito e apprezzato il tuo generoso commento in que...
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Kris:
“per non lasciarsi sconfiggere"
Sono le eroine dei nostri giorni che hanno l...
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MAURY54:
Grazie Cristina per il tuo gradito e apprezzato commento.
E' stata veramente un...
Commenti (2)
Kris scrive:
Raccapricciante! Come può arrivare a tanto disastro il genere umano!
MAURY54 scrive:
Veramente raccapricciante. Ma oggi non e cambiato quasi niente e le guerre continuano. Grazie Kris.