Sul palcoscenico del Teatro Di Costanzo – Mattiello si è esibita, sabato 22 gennaio, la Compagnia “Luna Nova” di Napoli che, nell’ambito della rassegna organizzata dall’Unione Exallievi/e di don Bosco di Torre Annunziata in favore delle Opere Sociali Salesiane, ha presentato, con la regia di Tina Bianco e Angelo Germoglio, la commedia “Fatto di cronaca” di Raffaele Viviani.

La Compagnia nasce nel 1993 con il nome di “Senz’arte né parte”; nel 2007 si rifonda e si ricostituisce cambiando struttura organizzativa e nome, trasformandosi appunto in “LUNA NOVA”. Scopo principale: diffondere e promuovere l’arte, la cultura teatrale e laddove possibile svolgere anche una funzione sociale. La Compagnia gestisce anche un laboratorio teatrale, una biblioteca/videoteca ed organizza incontri e stages sul teatro. Numerose le partecipazioni a rassegne e i riconoscimenti ottenuti.

Di Raffaele Viviani appare quasi superfluo parlare. Nato dopo Petito ,Di Giacomo e Scarpetta, ma prima di Eduardo, Viviani è un pilastro molto importante nella storia del teatro napoletano ed europeo. Nasce a Castellammare di Stabia nel 1888 e muore a Napoli nel 1950. Figlio di un attrezzista e impresario teatrale inizia a recitare all’ età di quattro anni. La famiglia è in miseria per la malattia e poi per la morte del padre (1900) e Raffaele impara a lavorare nel teatro sin da ragazzino e poi a leggere e a scrivere all’ età di 19 anni.

Macchiettista, cantante e poi autore drammatico autodidatta, trae la sua grande arte da una dura esperienza di vera miseria e a contatto con la Napoli dei poveri, degli emarginati, dei diseredati che diventano i protagonisti delle sue commedie.

In “Fatto di cronaca”, tra le più conosciute e rappresentate opere di Viviani, assistiamo alla contrapposizione tra i personaggi dell’antefatto che sono degli “arricchiti” e la plebe dei vicoli del secondo atto che, testimone “d’o fatto”, tenta di salvare gli autori del dramma dalle conseguenze della giustizia. Tutta l’opera è pervasa da quel realismo che ha reso unica , nel panorama teatrale italiana, l’opera di Viviani, non a caso definito l’autore del verismo napoletano.

Si ride, ma si ride amaramente e, quindi, agli attori viene richiesto una particolare attenzione ai toni, che devono coniugare la comicità con il quadro complessivo di un dramma. Possiamo dire che la Compagnia ha convinto con una interpretazione curata e con la sapiente caratterizzazione dei personaggi.
Tutti gli attori vanno elogiati per la bravura, l’energia e l’impegno messi in campo, con una particolare menzione per il giovane Renato De Simone che ha tratteggiato con efficacia il personaggio di “Scemulillo”;

Gli spettatori hanno mostrato di aver compreso uno spettacolo “particolare” ed hanno manifestato l’apprezzamento applaudendo con entusiasmo.
Il prossimo appuntamento è previsto per il 5 febbraio quando sarà in scena la Compagnia “Teatro Mio” di Vico Equense che presenterà una nuova commedia di Bruno Alvino: “E’ tutta colpa di zia Ameli” per la regia dello stesso Alvino.

 
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