Il 27, 28 e 29 dicembre e il 2, 3 e 4 gennaio, a partire dalle 19.00, nel Santuario dello Spirito Santo andrà in scena, come consuetudine, la compagnia de “’O Pazzieriello” con la rappresentazione in chiave folklorica del presepe ottocentesco.

E quest’anno ad ammaliare i visitatori ci sono due grandi novità: le fasi salienti dello spettacolo saranno tradotte in tre diverse lingue (russo, ucraino e inglese) e, accogliendo la proposta dell’associazione “Senza Frontiere”, lo spettacolo sarà aperto da un canto natalizio ucraino, recitato dal coro dell’associazione e da alcuni membri del gruppo folk.

Il progetto del gruppo folk “’O Pazziariello”, nato tredici anni or sono e animato da giovani e adulti, è volto a far riscoprire gli antichi mestieri del territorio attraverso balli, canti e brani recitati. Inoltre, ha lo scopo di diffondere anche all’estero la cultura napoletana, non solo attraverso la musica, ma anche tramite l’illustrazione dei mestieri più antichi della nostra tradizione. Infatti il gruppo ha avuto un enorme successo in Germania, a Emmendingen dove, su invito del presidente dell’associazione “Torresi nel mondo”, Oscar Guidone, ha dovuto ripetere più volte lo spettacolo per la folta affluenza di pubblico.

L’Associazione Gruppo Folklorico ‘O Pazziariello dal 1997 nella cornice dell’ottocentesco Santuario diocesano dello Spirito Santo di Torre Annunziata mette in scena annualmente il “Presepe napoletano vivente folklorico”. Esso rappresenta nello stile, della tradizione presepistica settecentesca partenopea, uno spaccato di vita napoletana nel giorno di Natale.

Ciò che lo rende unico è la sua struttura di tre piani praticabili. La scenografia rispecchia quella tradizionalmente in uso presso le famiglie estimatrici dell’arte presepistica popolare e ne riproduce gli ambienti classici: la grotta, l’osteria, le botteghe.

I pastori-interpreti, in abiti ispirati all’Ottocento napoletano, non si limitano a mimare i mestieri del passato, ma li animano attraverso musiche, canti, balli e brani recitati, risultato di un oculato e intenso lavoro di ricerca.

Lo spettacolo, oltre ad avere un forte intento culturale, ne propone uno benefico. Il ricavato delle rappresentazioni, ottenuto dalla generosità del pubblico, verrà devoluto ai villaggi africani con i quali il Santuario dello Spirito Santo, sede dell’Associazione, è gemellato.

(Foto gentilmente concessa da Michele Scognamiglio, presidente dell’associazione)

 
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